ROMA La decisione, al momento unilaterale, del governo italiano di imporre l’obbligo del tampone e, per i soli non vaccinati, una quarantena di cinque giorni alle persone che provengono dagli stati europei sta trasformandosi in un boomerang per il turismo italiano, soprattutto perché è arrivata senza alcun preavviso in un comparto economico dove la programmazione è tutto. Mentre sono scattate le disdette a raffica, complice anche il dubbio sull’andamento della pandemia da Covid che anche in Italia si è rialzata con decisione, alberghi e agenzie di viaggio sono presi tra due fuochi: da una parte i clienti che disdicono le prenotazioni; dall’altra, con le assunzioni di personale stagionale già effettuate e i magazzini già riforniti per servire clienti che non arriveranno mai. “Per la serie, tristissima e purtroppo lunghissima – dice il Deputato di Forza Italia Dario Bond – delle decisioni di governo prese a uzzolo. Il problema maggiore è per la stagione turistica invernale che, dopo un avvio promettente, ora sembra nuovamente avviata al fallimento, con l’impossibilità di accogliere i turisti stranieri, mentre tra quelli nazionali diventa preponderante il numero di coloro che scelgono di non fare vacanze per paura della pandemia. Per non dire delle città d’arte, dipendenti in gran parte dal turismo estero”. Ai colleghi Parlamentari Bond pone la domanda: era così difficile, visto l’andamento al rialzo della pandemia da qualche settimana, prevedere con un po’ di anticipo i provvedimenti? “Sarebbe bello – conclude – sapere se il governo Draghi, forte di questa decisione, ha già predisposto un paracadute per i danni che subiranno le aziende (indotto compreso) le aziende operative in montagna, già scottate da indennizzi giunti in ritardo e per giunta del tutto inadeguati a coprire i danni subiti.