“COME L’APOCALISSE MA IL VENETO HA DIMOSTRATO DI AVER LAVORATO MOLTO A LIVELLO DI PREVENZIONE”
VENEZIA “Ricorre, in questi giorni, il quarto anniversario della tempesta Vaia, che ci ha travolti e terrorizzati come se fosse giunta la fine del mondo: con Vaia, infatti, abbiamo toccato con mano uno scenario apocalittico. Per far tesoro, cioè insegnamento, di quel drammatico evento climatico, ho deciso in seguito di pubblicare il mio diario (“I giorni di Vaia”), ovvero tutte le annotazioni che avevo raccolto in quelle ore tragiche e di paura che ha visto però la nostra gente, i nostri volontari della Protezione Civile e la nostra Regione del Veneto non abbattersi, ma anzi rimboccarsi immediatamente le maniche e lavorare incessantemente per garantire la sicurezza delle persone e ricostruire e rimboscare l’area gravemente ferita”. Sono le parole che l’Assessore regionale alla Protezione Civile e all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin, ha espresso in occasione dell’anniversario di un evento calamitoso eccezionale come è stato Vaia in Veneto. “Un evento devastante – ha specificato Bottacin – che ha pesantemente segnato la storia del Veneto tanto che l’allora Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, dopo il suo sopralluogo, dichiarò di aver visto uno scenario apocalittico. Più di 200 Comuni veneti colpiti, precipitazioni piovose superiori a quelle registrate nel tragico evento del 1966 e vento con raffiche superiori ai 200 km/h. Purtroppo si sono registrate anche delle vittime, inoltre, chilometri e chilometri di strade impraticabili, acquedotti devastati, decine di migliaia di persone senza energia elettrica e riscaldamento, interi paesi isolati, opere di difesa del suolo pesantemente danneggiate, alberi a terra e case scoperchiate o distrutte, allagamenti e frane ovunque. Questo è stato Vaia. A volte ci si concentra solamente sugli alberi abbattuti, che sono certo una perdita per l’ambiente, ma Vaia è stato un evento in cui gli alberi hanno segnato solo una piccolissima parte di quanto realmente accaduto. Uno scenario peggiore, per certi versi, a quello che si rileva dopo un terremoto o un’alluvione”. “Questa è stata Vaia, – ha continuato l’Assessore – ma nonostante la violenza dell’evento, sia pur a fronte di danni ingentissimi, questi ultimi sono stati minori rispetto a quelli registrati a seguito degli eventi del 1966 e del 2010 quando mezzo Veneto si allagò a seguito di ben oltre 30 rotture arginali. E questo, come ha riconosciuto il Presidente della Repubblica Mattarella, il 12 marzo 2019, grazie alle opere di prevenzione realizzate, alle previsioni che inizialmente avevano addirittura suscitato ironia da parte di qualcuno, a una esemplare azione messa in campo dai soccorritori e a un’opera di ricostruzione colossale. A fronte di oltre un miliardo di euro di danni, in questi quattro anni sono stati avviati oltre 2000 cantieri, alcuni dei quali conclusi a tempo di record”. “Ci è stato riconosciuto che, in occasione di Vaia – ha aggiunto – il Veneto ha dato una lezione di Protezione Civile all’Italia. E ciò è stato possibile grazie all’attività silenziosa ma costante di tutto il sistema di Protezione Civile, che in Veneto ha raggiunto valori di assoluta eccellenza negli ultimi anni, sistema al quale voglio esprimere un grandissimo ringraziamento. I cambiamenti climatici ci impongono sempre più impegno e determinazione nella prevenzione di questi eventi che, purtroppo, sembrano intensificarsi nella frequenza. Ed è proprio per questo che abbiamo investito tanto e continuiamo a investire in previsione, prevenzione e cultura della sicurezza. E non perché vogliamo conservare una leadership nazionale, ma perché vogliamo che sia garantita al massimo la sicurezza dei cittadini”. “Vaia – ha concluso Bottacin – ha segnato profondamente il mio percorso professionale, ma anche umano e resterà per sempre impresso nella mia mente. Il Presidente Zaia mi aveva delegato a gestire l’Unità di crisi regionale e quando un evento di tale imponenza e violenza lo vivi così direttamente e con addosso un così grande carico di responsabilità in ogni decisione che sei chiamato a prendere, non potrai mai dimenticarlo. Mai”.