PERAROLO Erano da poco passate le 8 del mattino quando un cittadino, chiamando il 112, riferiva che una donna si trovava in gravi difficoltà psicologiche. a Perarolo lungo un ponte che unisce i due lati di un canalone profondo più di 80 metri. Sul posto la pattuglia della Compagnia di Cortina d’Ampezzo: un graduato esperto e una giovane carabiniere donna che lasciato il veicolo ha raggiunto il ponte tibetano scoprendo che non si trattava di un’ escursionista in pericolo.
La donna in uniforme si è avvicinata ed ha iniziato un contatto verbale che in breve si è trasformato in un vero e proprio rapporto empatico, tanto da far sperare in una rapida soluzione della vicenda, ma non è stato così. La donna, madre di tre figli, originaria del trevigiano, per motivi personali ancora non noti, non consentiva a nessuno di avvicinarsi né di parlare, interloquendo solo con la giovane carabiniera, la quale nel frattempo, al fine di non risentire troppo dell’oscillazione del ponte, si era seduta a terra a pochi metri dalla donna. Le due hanno parlato tanto come consigliato dal militare negoziatore, anch’egli giunto sul posto, specializzato nelle trattative di questo tipo, ma che non ha potuto intervenire direttamente per espresso diniego della donna. L’argomento ha aperto un varco, la donna allo stremo raccolte le forze ha abbracciato la Carabiniera.
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