BELLUNO In via Agordo, fronte distributore, lungo la regionale 204 che porta in città eravamo abituati a quella bellezza scolpita nella pietra dalla Bullstone. Ora il cavallo non c’è più è stato smantellato, era un piacere vederlo dalla strada. “Era molto bello, altro che case funerarie” suggerisce Andrea Piat dalla pagina facebook “Sei di Belluno se”. “Perché lo hanno tolto? Un bell’emblema” dice Gianni Gamper. Giustamente Gino sottolinea come fosse collocato privatamente su un terreno privato, quindi operazione più che legittima. Ma rimangono i ricordi come quello di Marika Da Rold “Era sempre nominato nella settimana enigmistica come cavallo più grande di tutta Europa”. Roberto, da tempo attento alle vicende del cavallo di pietra annota che l’opera era stata messa in vendita, chissà forse riprenderà il galoppo in qualche altro giardino pubblico o privato. Ma ci sono anche i pareri diversi, come quello di Ugo Tolomeo “A parte il fatto che era una insegna pubblicitaria della Bullstone e che non rappresentava per niente Belluno, la sua rimozione è stata eseguita privatamente. I bellunesi dovrebbero abituarsi all’idea che nulla è per sempre. Il cavallo Bullstone come l’ex distributore Agip a Baldenich. Almeno il cavallo è stato tolto senza conseguenze visive inopportune. Cosa che non si può dire per l’ex distributore Agip. Ciò che è rimasto, dopo l’abbattimento della pensilina, è una vera schifezza agli occhi di chi entra in città”.
Il titolare Ivano Viel precisa che l’azienda non è mai stata chiusa e che il cavallo di Pietra era un’opera in vendita che è stata acquistata.
Quel giorno… Damiano Soppelsa di Agordo passava di là…
Le belle foto di Dario Dall’Olio (pagina facebook) che scrive “scultura Guinness di Dario Dall’Olio Evvia …….. verso nuove Avventure”