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Loredana Borghetto
QUEST’ANNO NIENTE SCUOLA
(12 SETTEMBRE 1938)
Espulsa… Bandita dalle scuole del Regno
Eppure amo la scuola
ho preparato tutto
la cartella di cuoio lucido
l’astuccio con lapis e temperino
canotto in legno e pennini
i quaderni e i libri freschi di stampa
e poi il grembiule allungato un po’
perché sono cresciuta durante l’estate
e il colletto bianco col fiocco rosso.
Nessuno mi ha detto
(sono troppo piccola per capire)
che ora esiste un’italica razza pura
e nel registro, accanto al mio nome,
“di razza ebraica” è scritto in rosso.
C’è una nuova maestra giovane bella
mi piace. Mi chiama alla cattedra
(forse per interrogarmi) mi dice:
“Prendi i tuoi quaderni di buona
e vai a casa” “Anche domani?”
“Per sempre…sei espulsa bandita
da tutte le scuole del Regno”.
Espulsa…bandita perché sono ebrea,
sono una pericolosissima bambina
ebrea. Espulsa perché sono diversa
(eppure mi sento uguale a tutti loro)
Mi crolla addosso il cielo
trascinandosi dietro la mia leggerezza
di bimba. Ora sono da evitare, invisibile
anche per la mia compagna di banco…
per tutti sono quella diversa
espulsa…bandita dalle scuole del Regno.
Tutto accadde per quell’autografo in calce,
un filo nero che diventò rotaia per viaggi
senza ritorno.