AGORDO Il Radio Club Cime Bianche, dalla “Banda cittadina”, la CB. C’ero anch’io, e l’ho ricordato volentieri sul libro “odio la Radio” uscito quasi 8 anni fa in concomitanza con i 30 anni di RADIO PIU’, perché fondamentalmente non nasco Dj, nemmeno giornalista o editore radiofonico, ma CB e credetemi ne ho fatto sempre un vanto. Come l’essere presente quella sera con Francesco, Sandro, Mario, Sergio, Gino, Andrea, Ivo… e tanti altri amici CB. Oggi da Quattro Pagine Agordine l’articolo di allora, del 1979 che quasi sicuramente è stato scritto da Elio Rossi, anche lui un CB di fine anni Settanta.
DAL LIBRO, ODIO LA RADIO_2013
di Mirko Mezzacasa
Ero un “CB” di nome “Ypsilon”, lo ero assieme a Paolo Moretti che poi diventò Paolo Ponti alla radio. Ypsilon certo, perché non sapevo quale nominativo mettermi e X mi sembrava banale e Y mi ricordava la gambe delle donne in rotazione. Passavo ore in soffitta a gridare CQ…CQ…DX, cioè a collegarmi con il resto del mondo. Per me il resto del mondo era oltre il confine di San Cipriano solo successivamente è diventata via Paris Bordone. Parlavo con la Sardegna, con Gela in Sicilia, con la Spagna, con le veneziane e le trevigiane, con “Aminta” Mauro Riva e la sorella “Koral” Gladis (negli anni Novanta voce di Radio Più). E poi c’erano: ”Mauser” Ivo Benvegnù, “Conge” Elio Rossi Taibon di “Alfa2” Daniele Dalle Zotte (quello che aveva l’auto arancione di Hazzard, la famosa Opel soprannominata Melbi); “Andromeda” Laura Cavalletti ”Tobia” Cesare Benvegnù, “Pitagora”, lo scomparso Sergio Dall’Acqua, “Romeo Eco” Francesco Santomaso, il caro amico “Tato” Sandro Tomè che per la prima volta mi portò una notte fuori casa, al Rifugio Vazzoler per la copertura radio della TransCivetta estiva e li’ m’innamorai per la prima volta di Agnese che non ho mai saputo chi fosse, ricordo che era una turista e che passai una notte a togliergli le zanzare dalle gambe…. Parlavo notti intere con tutti: “Kojak” Alex Nascimben (poi voce di Radio Più), “Sirius” Dario Zuanel, “Jerry” Ivan Forcellini, “Omero” Fabio “cicet” De Cassan, “Mamba verde” Francesco Dell’Obsel tutti di La Valle, “Turbo” Luigi Piccoli, “001” Flavio Ganz del Cinema Dolomiti di Falcade e ancora a Taibon “Rally” Giovanni Viel (il primo gestore della discoteca alla Peschiere oggi After Hour distrutto da un violento incendio il 18 marzo del 2011), “Larice” Vincenzo Ben con il figlio “Picchio” Franco. Quest’ultimo, el Franco Gnel, è stato uno dei primi Taiboner ad ascoltare le radio private. Con la sua stazione super tecnologica a fine anni settanta riuscita a captare le onde della pianura veneta e quindi le prime voci dalle radio private. Quante chiacchierata in piazza di Taibon alla vigilia dell’apertura della radio. A Voltago c’era anche “Yankee 3” Gino Pollazzon che mi insegnò a riempire la soffitta di cavi strani (dipoli). E poi ricordo il caro “Alfa3” Giancarlo Costa di San Tomaso, Gianni Faè a Cencenighe (Gianni spek per Claudio Fontanive), “Till” Raffaele Ferrarese di Agordo, “Salmar” Mario Salvagnini di Milano. Proprio Mario (probabilmente l’ispiratore del Radio Club Cime Bianche) una sera attraverso la radioCb mi comunicò la morte di Papa Paolo VI, era la fine degli anni Settanta. “E’ morto il Papa”, disse Mario dal famoso “baracchino” Alan K in quella esstate del ‘78. Io lavoravo dalla Mena in quegli anni, Filomena Colleselli, una delle prime clienti di RADIO PIU’ con famose pubblicità di cinque minuti a spot), era il preludio al nostro Papa Luciani. I primi indimenticabili clienti della RADIO PIU’: Panfilo Castaldi, La Baita del Tita, La Mena e ovviamente i soci della radio, Collarin, El Bottegon e Pizzerie 2B con Paolo Buttol e Tiziana Soia. Alla fine degli anni Settanta nacque quindi il RADIO CLUB CIME BIANCHE e ricordo la prima riunione nella ex Casa della Gioventù di Agordo. “Vogliamo fare un Radio Club per l’Agordino, una rete radio di emergenza in caso di calamità. Nessuna idea di fare una radio libera privata, almeno per ora”. Ricordo oggi come ieri le parole del mio vicino di casa, Elio Rossi che aveva comunque buttato lì una prima idea prima ancora della nascita di Radio Alleghe, Radio Rocca Pietore (trasmetteva dal Municipio di Rocca Pietore), Radio Serena a Falcade che per anni collaborò con RADIO PIU, oggi la frequenza della famosa Discoteca Serena di Piergiorgio Fol è ancora attiva su Falcade (97.600). Oggi il ponte radio è alloggiato nella moderna postazione dell Sta di Caverson, ma alla fine degli anni Ottanta non potevamo avere accesso perché disturbavamo le trasmissioni della Rai. Come dire che Radio Più era incompatibile tecnicamente. Io insistevo che era il contrario, ma nessuno mi ha mai dato ragione. Anche qui l’amicizia fa la differenza. Remo Secchi e la moglie Flavia, entrambi miei insegnanti-assistenti nei laboratori di chimica dell’Istituto Follador, non hanno mai esitato a porgermi la mano. Hanno ospitato il ponte in una delle camere da letto dell’Albergo Dolomiti di Caverson oggi di Tullio Secchi e del figlio Mirko che oltre ad essere mio omonimo è nato anche lo stesso giorno, il 24 dicembre vigilia di Natale. Scelta obbliga visto che il giorno successivo era “occupato”. Quella sera della famosa riunione per la fondazione del Radio Club Cime Bianche, iniziavo a mettere assieme nella mia mente le tre parole che hanno caratterizzato il resto della mia vita: radio, libera, privata. Frequentavo l’Itim (sezione chimica) e avevo già un primo fans, il professor Gianfranco Pampolini che mi chiedeva ogni mattina quante ore avevo passato con il microfono (mike) della ricetrasmittente tra le mani….mia mamma aveva parlato troppo al consiglio di classe come al solito raccontando il “fuori classe”. Il “Pampo” è stato il professore che ha creduto da subito nella radio quando è nata e ha scoperto che c’ero dentro. Lui veniva da Ferrara e conosceva già il mondo della privata, che gran professore ha avuto L’Itim Follador. Di radio parlavo anche con altri prof. con Giuseppe Cassisi, Savina De Lazzer, Vito Valcozzena, Antonio Favretti, Mauro Parissenti, Andrea Serfafini, Giorgio Garatti e il mitico Bruno Gnech, ma anche con i presidi Tito Livio Bene e Giorgio Varagnolo. Con tutti gli altri c’era un’incompatibilità di carattere e per questo mi hanno segato per due volte in quattro anni. Praticamente avevano capito che la chimica non era il mio mestiere. Nel 1983 lavoravo da Bardin giocattoli “Il paese dei Balocchi” di via Cesare Battisti. Vendevo giocattoli ed era il momento clou di ET e dei PUFFI, giocavo tutto il giorno e, avevo iniziato ad ascoltare Radio Alleghe perché un certo Mario Scarpa (il primo vero proprietario credo) veniva in negozio per vendere la pubblicità. In quel periodo con Paolo Moretti ero salito in moto (mitico Fantic 50 ultra elaborato da papà, comperato dall’Eugenio Dai Pra “Broket”, ma inizialmente di Paolino De Toffol di Agordo), salii fino a Sottocastello di Pieve di Cadore (c’era ancora la Cavallera altro che Ponte Cadore) per conoscere Gianfranco Mentil, Franco Olivieri, Andrea Chicca, Barbara Paolazzi, ma soprattuo Snoopy….Gianni Frescura, quello che tutte le sere ci teneva compagnia da RADIO CLUB 103 con le dediche e le richieste. Tutte le sere escluso il lunedì che era tutto di Franco. Ormai ascoltavo solo RADIO CLUB 103, avevo abbandonato Radio Valbelluna, Radio Teledolomiti e anche Radio Longarone. Radio Club 103 era più semplice, più pura, cioè se la tiravano meno e poi aveva un ponte sopra Taibon a Soccol ed erano amici di Gianni Faè di Cencenighe, altro grande amico e sponsor di Radio Più con i tipici Faè.