Nei giorni scorsi ha preso avvio nel Parco uno studio sul comportamento e l’ecologia del lupo attraverso la radiotelemetria satellitare. La ricerca, finanziata dal Ministero della Transizione Ecologica, nasce dalla collaborazione tra il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e il Dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Sassari. Il progetto è coordinato dal professor Marco Apollonio e prevede di dotare alcuni lupi di radiocollari satellitari: strumenti in grado di rilevare e trasmettere ai ricercatori tutti i dati sulle localizzazioni e gli spostamenti degli animali. Dopo appena una settimana dall’inizio delle attività è stato già possibile mettere il radiocollare a un lupo: un’operazione difficile, che nell’area del Parco non sarebbe stata possibile con gli strumenti tradizionali che utilizzano la rete GSM, per questo motivo è stato utilizzato un nuovo sistema di allerta, messo a punto specificatamente per aree senza segnale telefonico e mai utilizzato prima di oggi in Italia. L’esemplare radiocollarato è la femmina alfa del branco, che si è riprodotta nella scorsa primavera e che è stata battezzata Novi. Il radiocollare è stato applicato all’alba del 13 settembre, sotto il costante controllo di un veterinario; Novi non ha subito il minimo trauma ed è tornata dai suoi cuccioli nel sito di rendez vous Il collare di cui è dotata può attivare dei sistemi di allerta (proximity sensors e virtual fences), per prevenire attacchi al patrimonio zootecnico o avvicinamenti a insediamenti, utilizzando un sistema già sperimentato con successo in Veneto. Le informazioni sugli spostamenti dell’animale, che saranno trasmesse dal radiocollare, permetteranno di approfondire le conoscenze sul comportamento dei lupi nel Parco; di raccogliere informazioni sulle loro strategie di caccia, sul numero e sulle caratteristiche dei selvatici predati; di migliorare l’efficacia dei sistemi di prevenzione degli attacchi del lupo al bestiame domestico.