“Le attività relative ai rally automobilistici possono rappresentare per la fauna locale una minaccia diretta e indiretta, tra impatti e rumori. Inoltre possono comportare rischi di incendio per la vegetazione e, non da ultimo, dopo manifestazioni sportive del genere nelle aree coinvolte rimangono spesso abbandonati rifiuti di vario genere. È evidente che servono misure di tutela che spetta alla Giunta regionale introdurre: ma è davvero intenzione di questo governo regionale intervenire?”. Il consigliere regionale del PD Veneto interviene sulla questione attraverso la presentazione di un’interrogazione che punta l’indice sui rally automobilistici, traendo spunto dal caso del 18mo Rally Colli Trevigiani che nello scorso febbraio “ha interessato tre aree protette. Per lo svolgimento dell’evento secondo Zanoni non risulta sia stata effettuata la Valutazione di Incidenza Ambientale. Zanoni, allargando il ragionamento, richiama al fatto che “la Direttiva 92/43/CEE prevede alcune disposizioni riguardanti la conservazione degli habitat e delle specie in rapporto alle attività socio-economiche per il raggiungimento degli obiettivi della rete Natura 2000. E dispone misure che puntano alla valutazione di possibili incidenze negative significative. La Giunta regionale – conclude – intende adottarle per prevenire e ridurre l’impatto ambientale derivante dai rally automobilistici svolti nelle protette della Rete Natura 2000?”.
A VOLTE LA SINISTRA NON SA COSA FA … LA SINISTRA
Sul Corriere delle Alpi, le dichiarazioni dl Pd Provinciale stridono con le idee del rappresentante regionale. Si saranno mai parlati?
LA LETTERA
IL CONSIGLIERE REGIONALE GIANPAOLO BOTTACIN A PROPOSITO DELLA PEDAVENA – CROCE D’AUNE
Gentile Presidente e gentili Componenti del consiglio direttivo del Parco delle Dolomiti Bellunesi,
mi permetto di scriverVi in relazione alla manifestazione in oggetto vista la rilevanza internazionale che la stessa assume. Non serve ricordare che la cronoscalata automobilistica Pedavena Croce d’Aune è una manifestazione di ampia portata sia dal punto di vista sportivo che mediatico. La storica gara infatti è conosciuta e riconosciuta a livello europeo e ha fatto conoscere Pedavena e tutto il circondario tra i numerosissimi appassionati dello sport automobilistico in tutta Europa. A Pedavena hanno corso i migliori specialisti del mondo ed è ormai diventato un appuntamento atteso, oltre che consolidato. Ricordo che quando ricoprivo il ruolo di presidente dell’Automobile Club Belluno avevo fatto un approfondimento sull’indotto economico delle manifestazioni motoristiche bellunesi, riscontrando dati di assoluto rilievo per l’economia della nostra Provincia. Messo a conoscenza dal comitato organizzatore delle difficoltà ad ottenere l’autorizzazione da parte dell’Ente Parco, ho quindi svolto un approfondimento anche presso il Ministero della Transizione Ecologica. In modo particolare, proprio con riferimento al ministero e al documento stilato dal Dott. Montanaro, ho rilevato alcuni passaggi che ritengo degni di nota. Innanzitutto viene evidenziato in modo inequivocabile che, con riferimento al Regolamento del Parco, “l’interpretazione autentica è formata dal medesimo organo che ha emanato la norma” e quindi lo stesso Ente Parco. Ma il passaggio che ritengo di valenza dirimente, è quando il dottor Montanaro sottolinea, sempre con riferimento al Regolamento del Parco, che “si ritiene che il transito sulle strade regionali, provinciali e comunali, che avvenga chiaramente nel pieno rispetto delle norme previste dal Codice della Strada, non solo sia generalmente ammesso, ma che non sia soggetto a particolari limitazioni”. Ebbene, il richiamato Codice della Strada norma anche le competizioni motoristiche e lo fa all’articolo 9 dello stesso. In modo particolare si evidenzia che “Sulle strade ed aree pubbliche sono vietate le competizioni sportive con veicoli o animali e quelle atletiche, salvo autorizzazione”….”Per le gare con veicoli a motore l’autorizzazione e’ rilasciata, sentite le federazioni nazionali sportive competenti e dandone tempestiva informazione all’autorita’ di pubblica sicurezza: dalla regione e dalle province autonome di Trento e di Bolzano per le strade che costituiscono la rete di interesse nazionale; dalla regione per le strade regionali; dalle province per le strade provinciali; dai comuni per le strade comunali”…. “Per le autorizzazioni relative alle competizioni motoristiche i promotori devono richiedere il nulla osta per la loro effettuazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, allegando il preventivo parere del C.O.N.I.”…..”L’autorizzazione per l’effettuazione delle competizioni previste dal programma di cui al comma 3 deve essere richiesta, almeno trenta giorni prima della data fissata per la competizione, ed e’ subordinata al rispetto delle norme tecnico- sportive e di sicurezza vigenti e all’esito favorevole del collaudo del percorso di gara e delle attrezzature relative, effettuato da un tecnico dell’ente proprietario della strada, assistito dai rappresentanti dei Ministeri dell’interno, delle infrastrutture e dei trasporti, unitamente ai rappresentanti degli organi sportivi competenti e dei promotori”….”i veicoli che partecipano alle competizioni motoristiche sportive di cui al presente articolo possono circolare, limitatamente agli spostamenti all’interno del percorso della competizione e per il tempo strettamente necessario per gli stessi, in deroga alle disposizioni di cui all’articolo 78”. La Pedavena Croce d’Aune è manifestazione autorizzata e calendarizzata dalla federazione sportiva e ricade a pieno titolo in quanto previsto dal suddetto articolo; anche per quanto riguarda le deroghe alle caratteristiche dei veicoli. In buona sostanza, il fatto che il Ministero della Transizione Ecologica evidenzi che il transito dei veicoli sia senza ombra di dubbio autorizzato, purché ciò avvenga nel rispetto del codice della strada e che lo stesso codice della strada evidenzi le modalità, tutte rispettate dalla manifestazione, affinché possa tenersi la manifestazione e svolgersi il transito, palesa il fatto che, ad avviso del sottoscritto, risulterebbe una forzatura evidente negare l’autorizzazione alla gara. A queste considerazioni si aggiungono anche quelle dell’avvocato Enrico Gaz, che mi risulta Vi siano già state trasmesse e che concludono anch’esse sul fatto che un diniego sarebbe una evidente forzatura, pur partendo da valutazioni differenti rispetto al richiamato codice della strada.