di RENATO BONA
Forse lo abbiamo già scritto, e nel caso lo ribadiamo: siamo riconoscenti alla storica Pieranna Casanova per aver curato nel dicembre 1999, ad iniziativa della Biblioteca civica di Sospirolo, della pro loco “Monti del Sole” e del Parco nazionale Dolomiti Bellunesi (stampa tipografia Piave di Belluno) l’ottimo volume “Una storia, tante storie” che riferisce sulla vita e la gente del Canal del Mis. Nel ponderoso capitolo che dà il titolo al libro (oltre duecento pagine e moltissime immagini) la storica precisa che “In questo racconto si intrecciano le testimonianze delle persone che hanno abitato il Canal del Mis o che l’hanno frequentato. Varie storie si susseguono, non per argomenti o scansioni cronologiche, ma ripercorrendo idealmente la Valle lungo la strada, non più esistente perché sommersa dal lago, che attraversava la Valle dal ponte di Mis a Regolanova. oltrepassando il colle di S. Giuliana fino al ponte di Titèle”. Vediamole dunque queste testimonianze, soffermandoci nella circostanza su: “I Redi, I Piandi e I Sbriss”. Dal ponte di Gena Bassa anziché salire verso Gena si percorreva il fondovalle passando sotto la località I Redi dove vivevano le famiglie dei fratelli Antonio e Luigi, il primo, falegname, era abile pure in altri lavori di artigianato, ad esempio nel creare le gerle. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 nel Canale giunsero una ventina di soldati inglesi fuggiti dal campo di prigionia o paracadutati dagli aerei: chiesero ed ottennero rifugio alla popolazione e le famiglie collaborarono per nasconderli in casa o in ripari in montagna oltre che per sfamarli. Questi rifugiati “passavano di casa in casa, per non gravare su una sola famiglia, dando una mano nei vari lavori. Conclusa la seconda guerra mondiale, le forze alleate inviarono alle varie famiglie, per riconoscenza, una somma in denaro ed un diploma col ringraziamento ufficiale, Qualcuno tornò a dimostrare personalmente la gratitudine verso chi l’aveva soccorso, e mantenne contatti nel tempo. Ester Moretti conserva le foto di famiglia in un album donatole dal reduce inglese Ken, che fu accolto a I Redi, poco lontano dalla casa di Pacifico Casanova, marito di Antonia Casanova di Gena Media. E siamo alla località I Sbriss, di fronte alla Val Brenton, dove si giungeva con la strada da Gena Bassa, alla sinistra del Mis (dove fu costruito il nuovo ponte verso il tratto più angusto del Canal del Mis); qui vi era una casa che per molti anni fu abbandonata; era di proprietà della trevigiana “vècia Ciòta”; i ragazzi si avvicinavano alla casa con timore temendo che, come si diceva, vi fossero gli spiriti. L’abitazione venne acquistata da Angelo Paganin che dopo averla sistemata la diede al figlio Isidoro tra la fine degli anni ‘50 ed i primi anni ‘60. Isidoro fras l’altro si dotò di telefono e installò un apparecchio pubblico: il numero 10 di Sospirolo, collegato tramite centralino. Concludiamo ricordando, sempre con la Casanova, che dal 1964 a I Sbriss abitò la famiglia di Luigi Paganin e Mariuccia Casanova, ma solo fino alla disastrosa alluvione del 1966 a seguito della quale il pianterreno della casa fu invaso dal fango e dall’acqua del lago.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro “Una storia, tante storie. La vita e la gente del Canal del Mis” di Pieranna Casanova): corteo funebre, siamo nel 1953, per la bimba di due anni Luigina Redi; Luigi Redi, classe 1882, e Pierina ‘Nina’ Dal Molin, nata nel 1890, genitori di Prima e Corinna; anno 1951: Ester Moretti, moglie di Corinno Redi, con le figlie Renata e Luigina; anni ‘40: Antonio Redi e Corinna Casanova che ebbero Giovanni, morto a 31 anni in Germania durante la guerra, gli altri figli: Antonietta, Angelina, Florindo, Rosetta, Angelo; primi anni ‘50: donne con bambine, da sinistra: le Casanova Tranquilla, Antonia, Carlotta quindi Genoveffa Speranza, Carolina e Silvia Casanova, Clorinda De Min, le bambine Elda, Carla, Rita, Ilda Casanova, Ida Cervo, Mirella Casanova; foto ricordo di gruppo primi anni ‘50 a I Piani, casa di Pacifico Casanova; il ritorno di due soldati inglesi a guerra conclusa: da sinistra Angelina Moretti, Antonio Tibolla, Adolfina Moretti, Angelo Casanova, l’inglese Ken, Dina Fiabane, l’inglese Tom, Elda Fiabane; il ritorno in Canal del Mis del reduce inglese Ken; Antonia Casanova (a destra) con Giuseppina Case (a sinistra) e Luigia Casanova; attestato di gratitudine e riconoscimento rilasciato alle famiglie che ospitarono esuli inglesi durante la guerra; la zingia del Sfregadòs poco oltre l’attuale ponte di Gena Bassa, di fronte ai Cadini del Brentón, anno 1919; località I Sbriss: a sinistra Isidoro Paganin (nato nel 1933) e a destra il padre Angelo col nipote dallo stesso nome; Canal del Mis visto dal Campanil de Gena Alta, fine anni ‘40.