La lotta silenziosa e trascurata che ha plasmato il futuro delle donne
di BRUNELLA MORO
BELLUNO In un contesto suggestivo come la sala della Prefettura di Belluno, ieri pomeriggio la scrittrice Benedetta Tobagi, finalista al premio Campiello, ha presentato il suo ultimo libro dedicato alla Resistenza delle donne .
A seguito di un intenso ascolto corale dell’inno alla Patria le parole di presentazione e di attenzione alla Costituzione del Prefetto Mariano Savastano hanno introdotto il dialogo tra Mirta Amanda Barbonetti e la scrittrice, che ha illustrato il suo lavoro raccontandolo nei suoi aspetti salienti, intercalata dalla poetessa Serena Dal Borgo che ne declamava alcuni passi . Le donne partecipavano con spirito consapevole alla resistenza, e grazie alle loro parole hanno creato i presupposti che hanno visto nascere le conquiste che poi le donne della generazione seguente hanno raggiunto . Purtroppo a tutt’oggi ancora la donna è discriminata e non considerata come merita: pari all’uomo. La cronaca ne parla in continuazione. Pur mettendosi coraggiosamente in gioco combattendo, alla fine del conflitto le donne molte volte non sono state riconosciute nel merito nemmeno dai loro compagni, per come la società era strutturata un tempo: il loro coraggio e la loro partecipazione attiva alla guerra in tutti i settori dal più umile al più attivo , tranne poche voci note, sono passate sotto silenzio. Il libro parla della resistenza delle donne, intesa come erano capaci di resistere alla fatica del vivere faticoso durante il conflitto. Nel libro la scelta delle immagini e’ molto accurata, perché sono potenti, da guardare con attenzione , scattate dai giovani in momenti pericolosi per immortalare la vita per i posteri. Non erano immagini facili da ottenere come oggi, sono state decise e pensate.
Foto di donne che sorridono da dentro e non solo con gli occhi, donne che per le loro azioni , piccole e grandi, per la prima volta si sentono qualcuno. Un grazie sentito per chi ci da’ l’opportunità , come Benedetta Tobagi, di conoscere il coraggio e la forza di chi ci ha preceduto.