VENEZIA Sono circa 500 le farmacie aderenti a Federfarma Veneto che hanno dato la propria disponibilità ad eseguire i test antigenici rapidi per la ricerca del virus SARS-CoV-2 presso le farmacie stesse o in strutture dedicate. Si tratta degli stessi tamponi, che stanno già eseguendo presso i propri ambulatori i medici di medicina generale. Il 12 novembre l’assessore alla Sanità della Regione Veneto Emanuela Lanzarin in un incontro con i rappresentanti delle farmacie territoriali aveva chiesto di fornire all’amministrazione regionale il numero delle farmacie disposte ad intraprendere questa modalità diagnostica. «Calcolata in questa prima ricognizione la nostra disponibilità che si aggira attorno al 40%, siamo ora in attesa che la Regione ci indichi il prosieguo dell’iter – spiega Andrea Bellon presidente di Federfarma Veneto -. Giudico la risposta positiva da parte delle farmacie venete come un atteggiamento di grande responsabilità e senso civico perché si tratta di un servizio impegnativo a favore dell’intera collettività. I tamponi rapidi potranno essere eseguiti in regime convenzionato, quindi a carico della Regione Veneto, e sarà la Regione stessa ad indicarci con quali modalità le farmacie verranno coinvolte nell’attività di screening, ferme restando le fondamentali condizioni di sicurezza che dovranno essere garantite agli utenti e a tutti gli operatori sanitari, farmacisti titolari e collaboratori di farmacia, attraverso un protocollo d’intesa. Le farmacie immediatamente, alla prima ondata di Covid, hanno operato per la sicurezza della popolazione che le ha subito riconosciute, anche nel picco pandemico, come siti sicuri nel pieno rispetto delle normative anticontagio, poli sanitari professionali, sempre aperti, con il valore aggiunto della familiarità dell’ambiente. Tutto ciò deve rimanere valido anche nella somministrazione dei tamponi rapidi ed è per questo che, in ogni caso, saranno pratiche eseguite anche oltre l’orario di apertura, in locali con accesso diverso da quello principale della farmacia. Ipotizzabile anche l’allestimento di gazebi nonché di strutture dedicate al di fuori della farmacia stessa. Sempre per garantire il più alto livello di performance, la procedura diagnostica, in grado di fornire l’esito nel giro di qualche minuto, verrà effettuata da personale infermieristico specializzato. Il progetto prevede che i pazienti accedano alla farmacia muniti di prescrizione del medico di medicina generale che avrà valutato l’opportunità di fare eseguire il test al soggetto interessato. Ribadisco quindi che l’incoraggiante risposta ricevuta dalle farmacie del territorio suffraga la disponibilità della nostra rete di continuare a collaborare fattivamente con tutti gli altri operatori coinvolti anche in questo particolare momento di recrudescenza dell’epidemia».