Originaria di Palughetto d’Alpago, a vent’anni entrò in convento (era il 1943) e per mezzo secolo ha operato in Uganda “per la sua gente”
Anche quest’anno la Chiesa ha celebrato la “Giornata missionaria mondiale” nella penultima domenica di ottobre perché, come sottolinea il settimanale “Domenica” distribuito puntualmente nelle chiese della Diocesi di Belluno-Feltre, “Per la salvezza delle anime di tutti i popoli la Chiesa è chiamata ad essere missionaria”.Viene aggiunto che “tutto il mese ha intonazione missionaria” e dunque a noi pare opportuno rendere omaggio nella circostanza alla figura e all’opera di “Suor Domenica Dal Borgo: una vita spesa per la ‘sua gente’ d’Uganda” che è il titolo di un libretto edito nel settembre 2002, per i tipi della tipografia Piave, dal Centro missionario di Belluno-Feltre diretto attualmente da don Lugi Canal che ha anch’egli all’attivo una esperienza in terra di missione. Testi e foto sono stati raccolti da Piergiorgio Da Rold, fondatore del sodalizio di volontariato “Insieme si può…” di Belluno. Nata nel 1923, a Palughetto, in Alpago, Antonia Dal Borgo – che da suora assunse il nome di Domenica – il 12 dicembre 1942 lascia Milano dove era a servizio e torna a casa dai genitori perché deve annunciare loro “quello che ho nell’anima”: la sua vocazione! Entra in convento il 20 ottobre 1943 per due anni di formazione al termine dei quali c’è la consacrazione: era il 26 aprile 1946. Aveva intanto fatto domanda di entrare fra le Pie Madri della Nigrizia. L’obbedienza le assegnò il primo servizio nell’ospedale militare Putti di Bologna mentre nel novembre del 1948 si trasferì in Inghilterra per servire nella comunità dei Padri Comboniani e, successivamente, per due anni, nell’ospedale italiano di Londra. Venne infine richiesta dalla missione di Gulu, nel nord dell’Uganda. Prima della partenza ebbe con sette consorelle “una commovente udienza col papa Pio XII”. Nella missione di Gulu, raggiunta a due mesi dalla partenza, risultava con i suoi 30 anni di età la più giovane delle Comboniane. Impegnata con la cucina, “mi misi all’opera nei ritagli di tempo per apprendere la lingua locale: acioli… cominciai quindi le visite ai villaggio dove radunavo la gente sotto una pianta grande e insegnavo loro il Vangelo ed il catechismo. La mia preferenza fu sempre per gli anziani… Ricordo il mio primo incontro con il lebbroso Gabriele che camminava a tastoni con un cestino in bocca. Gli procurai da mangiare e feci costruire per lui una capanna… Rientrata in Italia per una vacanza dopo 11 anni, al ritorno suor Domenica fu assegnata alla missione di Aboke, tra i Lango dove ebbe il grande dolore – era il 13 agosto 1973 – di essere espulsa dall’Uganda per volontà del dittatore Idi Amin. L’“esilio” in Italia durò oltre 8 anni nei quali si dedicò alla formazione per la missione delle giovani. Il 10 maggio 1982 tornò in missione, di nuovo in Uganda: furono anni sereni fino al 1986 quando purtroppo “iniziarono gli anni bui della guerra civile”. Dopo una breve permanenza ad Aboke, trasferimento a Kalongo nell’estremo nord del paese africano dove nell’ospedale fondato dal comboniano padre Giuseppe Ambrosoli collaborava nella cura del corpo e dello spirito degli ammalati. Domenica Dal Borgo si spenta nella notte del 14 aprile 2002 nell’ospedale do Borgo Trento di Verona dove era ricoverata a causa di un brutto male che l’aveva costretta a rientraere anzitempo dall’amata Uganda. Due giorni dopo, nel piccolo cimitero di Borsoi, in Alpago, “si concludeva il cammino terreno di una suora missionaria che aveva fatto della sua vita un domo a Dio, all’Africa e ai poveri” come è sottolineato nella premessa al racconto della sua vita, nel libretto che le è stato dedicato dal Centro missionario di Belluno-Feltre.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libretto edito dal Centro missionario di Belluno-Feltre): la copertina della pubblicazione; Antonia poi Domenica Dal Borgo; il giorno della consacrazione; la missionaria col mitico ciclomotore e con un’orchestra dei suoi assistiti in Uganda; don Gino Dal Borgo, attualmente parroco di Cusighe, incensa il feretro di suor Domenica.