BELLUNO
È quasi la mezzanotte di lunedì quando il Sindaco di Belluno viene chiamato per effettuare un Trattamento Sanitario Obbligatorio: un’operazione quasi di routine, che però alle 4 del mattino è ancora in corso.
«Non è stato possibile trovare un solo posto nelle psichiatrie degli ospedali di Belluno e Feltre per ricoverare la paziente. – denuncia il Sindaco – Si stanno già verificando i primi problemi legati al taglio dei posti letto voluto dalla Regione, così come avevamo denunciato: con la riduzione della Psichiatria a Pieve di Cadore e il mancato aumento della disponibilità di letti per lo stesso reparto negli altri ospedali, siamo arrivati al tutto esaurito».
Per oltre un’ora, nel cuore della notte, il primo cittadino, gli operatori sanitari, l’equipe di Psichiatria e la Polizia di Stato hanno contattato le strutture ospedaliere della regione, da Bassano a Treviso, per individuare una sistemazione in un reparto psichiatrico. Il sindaco è stato presente alle operazioni fino alle 4.30 di questa mattina, quando ancora era in corso la ricerca di un posto in una psichiatria di altro ospedale. In seguito, essendo stati somministrati alla paziente dei farmaci, è stato possibile ospitarla temporaneamente in una stanza di emergenza, dove è rimasta in attesa dell’uscita dal reparto di un paziente, prevista per oggi.
«Non è accettabile che si verifichino situazioni simili. Lo abbiamo già denunciato come Conferenza dei Sindaci: il taglio dei posti letto negli ospedali bellunesi porta inevitabilmente a disagi e pericoli. Quanto è accaduto – aggiunge il primo cittadino – è la fotografia di quello che sta già avvenendo per altri reparti che stanno subendo il progressivo smantellamento negli ospedali periferici, con la riduzione dei servizi al territorio e problemi di gestione e “sovraffollamento” agli ospedali centrali. Una razionalizzazione può essere accettabile solo se i posti letto vengono commisurati ai bisogni della popolazione, ma così non è, e con il taglio previsto si verificheranno molti casi come questo. Si concretizza quello che la Regione ha sempre negato: oggi i cittadini bellunesi sono costretti ad andare fuori dalla propria provincia per ottenere anche cure di routine».
«Alcuni effetti delle nuove schede ospedaliere, come la mancata attivazione della chirurgia H24 o della radiologia interventistica, li vedremo in situazioni molto più gravi, ma i problemi si vedono già ora con casi quasi ordinari. – conclude il Sindaco – Non si può lasciare una paziente che ha evidentemente bisogno di assistenza psichiatrica senza un ricovero: la Regione riveda al più presto quanto previsto dalle schede ospedaliere, o il fatto di questa notte da eccezione diventerà la regola».