REDAZIONE Dopo la prima lettera di ieri e i numerosi commenti social che ne sono seguiti, ecco una ripresa dell’argomento con il proprietario del campo di mais di Landris che precisa:
Mi sento in dovere di ritornare sulla lettera inviata ieri. Purtroppo, malgrado abbia letto e riletto il testo, ho dato l’impressione che il problema principale fosse l’eventuale danno alla coltivazione del mais ( presa come testimone involontaria del luogo di atterraggio). Le mie osservazioni erano relative a due fatti principali: mi sembra che il mezzo si debba avvicinare il più possibile al luogo dell’incidente e che sia poi accessibile con facilità da altri mezzi di soccorso. Per arrivare sul luogo dell’incidente bisogna passare obbligatoriamente per il piazzale superiore a meno di non arrampicarsi lungo la scarpata che costeggia la strada (cosa difficoltosa penso con l’attrezzatura) e anche per raggiungere l’elicottero con l’ambulanza bisogna necessariamente passare per il piazzale. Questo voleva essere il motivo della mia “protesta”. Mi scuso per essermi espresso in malo modo e per aver dato l’impressione di tenere più al mio mais che alla vita delle persone, non era assolutamente mia intenzione. Mi sembrava più logico e veloce un approccio diverso alla situazione. E se fosse scoppiato un incendio non chi se la sarebbe cavata visto che i vigili del fuoco sono arrivati chi da Agordo e chi da Feltre?
IERI ALLA RADIO
DILLO A RADIO PIU’… ELICOTTERO NEL CAMPO DI MAIS
SEDICO Sono il proprietario del capannone vicino al quale l’altro ieri è atterrato l’elicottero del SUEM a Landris. Volevo far semplicemente notare l’effetto sul mais, già di per se in difficoltà per le abbondanti precipitazioni, adiacente alla zona di atterraggio, tenendo presente che sopra vi è uno spiazzo libero di oltre 1.000 mq completamente libero. Evidentemente si è preferito atterrare sulla stradina di accesso a pochi metri dell’edificio con sulla destra una collinetta e alla sinistra il mais. Io non sono un pilota di elicottero ma in ogni caso la scelta mi è sembrata alquanto singolare. Faccio presente che anche il piazzale antistante il fabbricato che da accesso alla regionale 203 agordina è di mia proprietà, quindi non è mia intenzione disquisire sulla necessità di atterraggio in loco o su proprietà altrui ma sulla scelta del luogo.
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