BELLUNO
Non c’è solo l’allerta sanitaria nei pensieri del Sindaco di Belluno per quanto riguarda la diffusione del Coronavirus: il primo cittadino denuncia i rischi per l’economia e il turismo provinciale.
«Ho già interessato ANCI affinché proponga al Governo il rinvio delle prossime scadenze fiscali, la prima delle quali fissata già per il prossimo 29 febbraio (come le dichiarazioni IVA; scadenza che slitta a lunedì 2 marzo, visto che il 29 cade di sabato). – spiega il sindaco – Un conto è mantenere alta l’allerta, un altro è diffondere un assurdo allarmismo che mette in ginocchio la nostra economia. Dobbiamo sostenere i nostri imprenditori in un momento già particolarmente difficile: non possiamo infatti dimenticare come questo evento arrivi a pochi mesi dalla tempesta Vaia, i cui danni ed effetti sulla nostra economia ancora si fanno sentire».
In particolare, il primo cittadino guarda alla situazione turistica: «Stanno fioccando le disdette in tutte le località della provincia, situazione che poi si riversa sul commercio locale. Sono disdette che, se si guarda alla reale situazione, non hanno logica. Sono a conoscenza di imprese che hanno rinviato le visite esterne, con evidenti ricadute sulle prenotazioni nei nostri alberghi; ci sono già hotel che chiudono i ristoranti per mancanza di clienti, e albergatori pronti a chiudere già ora la stagione; leggo di persone che diffondono timori legati agli importanti appuntamenti delle finali di Coppa del mondo di sci alpino di Cortina, previste per metà marzo, nonostante l’ordinanza regionale abbia come scadenza il primo marzo: questo scenario rischia di provocare un vero disastro economico per la nostra provincia. Non possiamo permetterci in piena stagione turistica una simile desertificazione. L’attenzione è giustamente alta, ma il panico, soprattutto se ingiustificato, non genera mai risultati positivi per nessuno».
Il sindaco di Belluno lancia quindi la richiesta al Governo, «affinché, oltre all’accesso alla cassa integrazione, ci sia un rinvio delle scadenze fiscali e vengano introdotti delle modalità di incentivo e sostegno da parte dello Stato in queste zone».