UNA PARTITA DA 500 MILA EURO DI FONDI STATALI GESTITI DAL COMMISSARIO LUCA ZAIA.
di Mirko Mezzacasa
Passata l’emergenza covid19 sono ripresi i lavori per la costruzione del nuovo acquedotto per Sottoguda e Rocca Pietore. Al comando della squadra l’ingegner Dalvit di Gsp, su progetto e direzione lavori dell’ ingegner Olivier. Sul posto l”impresa vincitrice dell’appalto, la Dolomiti Strade dell’Alpago.
Nei giorni di Vaia un’intera valle rimase senz’acqua, erano i giorni in cui il sindaco ipotizzò l’evacuazione degli abitanti, erano in giorni in cui squadre di operai di Gsp ingaggiarono una lotta contro il tempo per ripristinare le condotte strappate dalla furia dell’acqua nei Serrai di Sottoguda. In 23 giorni, sei diverse imprese lavorarono pancia a terra, al progetto che in tempi record fu predisposto dai tecnici di Gsp. Sarà ricordata come la grande impresa a dimostrazione che senza burocrazia la parola “velocità” compete anche a questo Paese. In poco più di 20 giorni furono posate 2,5 chilometri di tubazioni in ghisa, sotterrate lungo la strada alta che da Sottoguda porta a Malga Ciapela, passando i due ponti sui Serrai, uno dei quali alto 110 metri dove sono stati ancorati i tubi. Lavori imponenti dai 1200 metri di Sottoguda ai 1500 di Malga Ciapela e non era estate ma la fine della stagione autunnale, alle porte dell’inverno con 6 gradi sotto lo zoero, pioggia battente e neve ghiacciata. Nelle interviste sui principali mezzi di informazione il sindaco Andrea De Berandin definì l’opera record Europeo di costruzione di acquedotti, convinto che nessuno abbia mai saputo fare meglio di così. A quel nuovo acquedotto che funzionò sempre peraltro bene, mancava però un vascone di accumulo di sicurezza che venne progettato già a primavera 2019, di li a poco l’inizio dei lavori poi sospesi nell’inverno e infine bloccati per la questione Coronavirus.
CANTIERI NEL VUOTO
AI MICROFONI DI RADIO PIU’ IL SINDACO, ANDREA DE BERNARDIN
IERI AL SERBATOIO DI ACCUMULO