BELLUNO «Abbiamo attivato una interlocuzione con il Comune di Belluno per richiedere alla Prefettura la convocazione di un tavolo tecnico e risolvere i nodi relativi alla riqualificazione del Piazzale stazione. La questione della sicurezza e della funzionalità del servizio tpl è fondamentale. Contemporaneamente sarà necessario ascoltare le esigenze dei cittadini, come hanno chiesto i residenti di via De Min. Da parte nostra, piena disponibilità». Così il presidente della Provincia, Roberto Padrin, relativamente al progetto di rigenerazione urbana del Comune di Belluno, che prevede un intervento consistente sul Piazzale stazione. «La Provincia si è interessata del progetto a seguito delle richieste di Dolomitibus, che da tempo rileva problemi di sicurezza nel piazzale, soprattutto nelle ore di punta» aggiunge il consigliere provinciale delegato alla mobilità, Dario Scopel. «Come tutti i piani che propongono modifiche sostanziali della situazione attuale, anche l’intervento previsto per la stazione di Belluno ha provocato qualche reazione da parte dei residenti. Ricordo che i conteggi effettuati per il servizio tpl prevedono 24 stalli per i bus extraurbani e 6 stalli per i bus urbani e che attualmente gli spazi nel solo Piazzale stazione non sono sufficienti. Per questo è stato proposto di aggiungere aree limitrofe, come il piazzale Metropolis, via Dante, via De Min e via Volontari della Libertà. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di alcuni stalli davanti alla caserma Fantuzzi, ma lo stato precario del fabbricato e i futuri lavori di trasformazione nella cittadella della sicurezza hanno obbligato a scelte diverse, a servizio dell’utenza. La stazione di Belluno è l’unico interscambio gomma-ferro di portata provinciale e non è pensabile distribuire gli spazi di manovra e fermata in aree troppo distanti tra loro. In ogni caso, siamo ancora a livello di proposte, pur inserite in un accordo di programma. Per cui c’è tempo per approfondimenti e integrazioni, anche con il tavolo che abbiamo richiesto alla Prefettura».