Nei tempi antichi (ma in alcune aree Europee anche ai giorni nostri) la data del 1 maggio e soprattutto la notte tra il 30 aprile ed il 1 maggio, significava e significa ancora l’uscita dalla stagione invernale e l’ingresso della stagione di risveglio della natura. Nella cultura Gaelica Beltane o Beltaine, termini inglesi derivanti dall’irlandese Lá Bealtaine o dallo scozzese gaelico Là Bealltainn, entrambi originati dall’irlandese antico Beletene (cioè “fuoco luminoso”), è un’antica festa pagana gaelica che si celebra tra l’equinozio di primavera ed il solstizio estivo, attorno cioè al 1º maggio. (Wikipedia) “Bealtaine” infatti è anche il nome del mese di maggio in irlandese, oltre ad esser ritenuto tradizionalmente il giorno che segna l’inizio dell’estate in Irlanda. Presenta inoltre un parallelo con la festività gallese del Calan Mai o Calan Haf, che si celebra per l’appunto proprio il 1º maggio. . (Wikipedia). Anche nella musica contemporanea viene ricordata questa celebrazione antica del 1 maggio. Infatti i Jethro Tull pubblicarono, nel 1977, il brano “Cup of Wonder”nel loro particolare album “Songs from the Wood” che ricorda proprio la celebrazione del 1 maggio tra le antiche (ma anche moderne genti Celtiche). La notte di Valpurga (in tedesco Walpurgisnacht, in svedese valborg) era un’antica celebrazione pagana della primavera, tipica dell’Europa centro-settentrionale e praticata soprattutto dai popoli germanici, che avveniva la notte tra il 30 aprile ed il 1º maggio. Era caratterizzata da feste, canti, balli tradizionali e falò, ma assunse presto diversi significati, a seconda delle differenti tradizioni e culture dei Paesi europei nei quali si diffuse. Il suo attuale nome deriva da Valpurga di Heidenheim, una monaca bavarese dell’VIII secolo canonizzata dalla Chiesa Cattolica e venerata il 1º maggio. (Wikipedia) La nascita di questa celebrazione si perde nei secoli, come fusione tra le cerimonie dei popoli germanici relative alla primavera (culto di Ostara) e i riti propiziatori stagionali, con quelli celtici, che celebravano il Beltane (in gaelico fuoco luminoso), secondo il calendario celtico, proprio la notte tra il 30 aprile e il 1º maggio. Tale ricorrenza si diffuse presto anche in altri paesi, con piccole varianti e diversi nomi, come, ad esempio, le feste dette di “Calendimaggio” nell’Europa meridionale. Tale ricorrenza era caratterizzata dall’accensione di falò notturni, uniti a canti propiziatori per la purificazione del bestiame, oltre che alle invocazioni per un buon raccolto estivo, per l’abbondanza, la prosperità, la fertilità, esattamente così come avveniva, ad esempio per i Celti, per la ricorrenza stagionale opposta, il Samhain (notte tra il 31 ottobre e il 1º novembre, l’attuale Halloween). (Wikipedia) Secondo alcune tradizioni teutoniche del IV-V secolo, strane figure, identificate successivamente come streghe, in questa notte uscivano dai loro rifugi per danzare e cantare. Queste tradizioni trovarono riscontro, in particolare, nella zona del monte Brocken (Harz), situato in Germania settentrionale, dove questi canti e balli erano dedicati alla Luna. Tuttavia, questi rituali furono diversamente interpretati, a seconda del paese europeo ove si diffusero, come cerimonie esoteriche legate al demonio, simili a dei sabba (Wikipedia) La tradizione del Beltane e le sue varianti europee, si sovrapposero, intorno al XI secolo, alla ricorrenza cattolica di santa Valpurga, fino ad essere soprannominata la “notte di Valpurga”.La festa di Valpurga si radicò nel tempo anche nella mitologia norrena dove, per esempio, viene ancor oggi fastosamente celebrata in Svezia. (Wikipedia) Anche questa antica tradizione germanica (collegata alla festa Celtica di Beltane) è stata ripresa dalla musica contemporanea. Lo hanno fatto i Procol Harum con il loro brano strumentale “ Repent Walpurgis” in Italia conosciuto come “Fortuna”. Nelle nostre zone, in questo periodo stagionale , una festa di celebrazione del fuoco, è l’Om Salvarek di La Valle Agordina che ricorre il 25 aprile. Si può supporre che, negli ultimi 600 anni, sia “scivolata” dal 30 aprile – 1 maggio al 25 aprile (temporalmente molto vicini) calandosi sopra la più grande festività della Serenissima che era San Marco, appunto il 25 aprile.
(foto: Falò dell’ Om Salvarek anno 2012 – Tiziano De Col)