Negli ultimi dieci anni le aziende ICT in Veneto crescono di 1.400 unità (+11,5%), Belluno in contrazione -20 (-6,5%), Treviso che ne guadagna +286 (+13,7%). Lombardia traina l’Italia +17,9%, poco meglio del Veneto l’Emilia-Romagna +14,4%.
TREVISO Il commento del Presidente Mario Pozza “Pongo lo sguardo sul mondo ICT Veneto e sono compiaciuto nel vederlo così corposo e in crescita (+11,5% sui 10 anni). Il presente report predisposto dall’ ufficio studi della Camera di Commercio evidenzia numeri importanti: nella nostra regione si contano 13.500 fra imprese e filiali (localizzazioni) cui fanno riferimento oltre 49.000 addetti. Di queste localizzazioni imprese, 2.400 operano a Treviso con circa 9.000 addetti, mentre quasi 300 operano a Belluno con circa 700 addetti. Il report mette a confronto le dinamiche del comparto ICT Veneto con quello delle regioni contermini della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, il cui tessuto produttivo (al netto di Milano) può essere considerato simile. Al riguardo – continua Pozza – conforta constatare come la produzione software, attività che polarizza il maggior numero di imprese e addetti del comparto (oltre il 40% delle localizzazioni e intorno al 50% degli addetti), veda crescere il Veneto e Treviso, sui 10 anni, con percentuali tra il 35 e il 38%: valori in linea con Lombardia ed Emilia-Romagna. I dati di Belluno, invece, – precisa Pozza – risultano meno allineati a questo trend: nei 10 anni il numero di imprese dedite alla produzione di software restano sostanzialmente stabili (-1,9%), con una flessione più acuta tra il 2013 e il 2018 (da 104 a 91) e un recupero negli ultimi 5 anni (da 91 a 102). Dovremmo lavorare attorno a questi dati – commenta Pozza– digitalizzazione ed aree interne possono innestare circoli virtuosi di sviluppo. Cambiare strategia e puntare sulla digitalizzazione è di assoluta necessità, non solo per la transizione digitale, ma anche per allineare i territori fragili o ancora disconnessi per esempio le zone montane, a concorrere a rendere più competitivo il Veneto. Sicuramente questo processo deve essere accompagnato e sostenuto da un’architettura che richiede visione, progettualità e finanziamenti. La Camera di Commercio mette a disposizione la formazione sulla cybersecurity, i percorsi di transizione digitale con eccellenze in digitale, il fare nuova impresa digitale, gli sportelli Punto Impresa Digitale, ma serve una strategia digitale d’insieme. Concludo ribadendo – sottolinea Pozza – la rilevanza del cluster e il ruolo dell’ICT in grado di accompagnare l’intero sistema economico verso le sfide della digitalizzazione. Le imprese di questo settore non possono che spronarci a colmare alcuni gap. Sicuramente la Camera di Commercio è rivolta a favorire la creazione di sinergie tra imprese e istituzioni accademiche auspicando l’ingresso di nuovi investimenti.
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