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AGORDO – Ci sono persone che lasciano il segno nelle comunità in cui vivono, e Roberto Chissalè è senza dubbio una di queste. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, sa bene che dietro il suo nome si nascondono quattro anime diverse, unite da passione e dedizione. Classe ’64, gran classe e gran coscritto sia in veste di organizzatore di cene, gite con spirito costantemente festaiolo
Il primo Robertino è quello di un ragazzino con il sogno del calcio. Un giovane che amava tirare calci a un pallone, con due grandi passioni: il Le Ville, società che lo ha visto crescere fino a diventare presidente, e il neroazzurro dell’Inter, fede calcistica mai tradita.
Poi c’è il Roberto consigliere comunale di minoranza, capace di scaldare i dibattiti anche alzando la voce, ma con la fermezza di chi crede nelle proprie idee. Quando le discussioni si accendevano, diventava rosso come un peperone maturo, segno di un impegno sincero e mai di facciata soprattutto se negli ordini del giorno c’erano temi importanti: agricoltura, allevamento, area Dolomitibus, Caserma Alpini… polo scolastico.
Non si può dimenticare il Signor Roberto Chissalè, Sindaco di Agordo, (gìà consigliere provinciale) un uomo stimato e rispettato, che guida il paese con serietà e amore per la sua terra.
E infine, l’ultimo volto di Roberto: il professionista, lavoratore instancabile di Veneto Strade, impegnato dall’alba al tramonto sulle strade dell’Agordino. L’uomo della 203, della 347 e delle strade comunali, sempre pronto a intervenire, un punto di riferimento anche per noi della Radio e non solo nelle ore di Vaia.
Oggi è tempo di saluti, perché Roberto va in pensione. Ma chi lo conosce sa che il suo spirito operoso non si ferma certo con il lavoro: stamattina, infatti, era già lungo la tangenziale, a “mettere il sale sulla coda ai cavalli”.
Grazie di tutto, Roberto. Buona pensione, vecchione!