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BELLUNO
Tre famiglie stanno organizzando la vendita di case e terreni nella frazione di Ronce, esasperate dalla mancanza di servizi e infrastrutture. Belluno Alpina, attraverso il presidente Gimmy Dal Farra, denuncia la situazione critica: servizi scadenti, strade disastrate e boschi incolti spingono i residenti a lasciare la montagna. Dal Farra sottolinea l’urgenza di intervenire, richiamando il progetto anti-spopolamento che include miglioramenti alla viabilità, come il collegamento tra Nevegal e Valmorel, e la necessità di un consorzio forestale per la manutenzione del territorio. Belluno Alpina sta programmando la pulizia di sentieri, ma il volontariato non basta. La collaborazione tra realtà locali e istituzioni è fondamentale per salvare i borghi e prevenire ulteriori abbandoni. L’appello è di agire rapidamente per evitare che altre famiglie seguano lo stesso destino.
“La priorità deve essere quella di salvare i borghi e le famiglie che vi risiedono, tutelando anche l’ambiente che – senza manutenzioni – può causare gravi danni alle popolazioni, alla viabilità, al territorio; il volontariato può aiutare, come Belluno Alpina sta programmando per i prossimi giorni con la pulizia di alcuni sentieri, ma non può essere tutto delegato a chi ha già molto da fare nelle proprie proprietà. Ma a parte questi interventi sporadici e volontaristici, c’è qualcuno che si sta occupando – ad esempio – delle strade boschive? L’appello è quindi di lavorare seriamente per arrivare alla costituzione del necessario e indispensabile consorzio forestale”. Progetti e obbiettivi che una semplice associazione di volontariato come Belluno Alpina non può raggiungere da sola: “Diventa fondamentale la collaborazione con le altre realtà e le istituzioni pubbliche”, conclude Dal Farra. “Rafforzeremo il confronto con il comune di Belluno e vogliamo incontrare presto anche la nuova amministrazione del comune di Limana, mentre abbiamo già avviato un proficuo dialogo con alcune realtà dell’alto territorio limanese. Serve un lavoro di squadra per intervenire su viabilità e ambiente, è necessario un rinforzo concreto del sostegno delle istituzione e, soprattutto, è urgente agire perché le tre famiglie in fuga da Ronce non siano solo le prime di una lunga, triste serie”.