VALLADA C’è chi ritiene che il bassorilievo ricavato in una catasta di legna che rappresenta una chiesa col campanile, sia opera di un architetto trentino e si trovi nella vicina provincia autonoma. Altri lo collocano, invece, in una non precisata località dell’Austria salisburghese. Nulla di più sbagliato. Queste false informazioni sono circolate da qualche tempo sui social, senza che abbiano alcun fondamento. Fa piacere che questa creazione sia oggetto di interesse, ma è anche giusto farlo nella maniera corretta, precisando che l’autore è agordino. Più esattamente è Sandro Savio, abitante a Vallada, che ormai da qualche anno ama realizzare cataste di legna artistiche che riscuotono la curiosità di molti, turisti compresi. L’opera, che è stata ripresa sui social in fotografia, altro non è se non la riproduzione dettagliata della chiesa monumentale di San Simon ed è attualmente visibile passando lungo la strada comunale, sulla parete del piccolo edificio del “forn”, a Sachet di Vallada.
Colpisce la cura dei particolari e il lavoro minuzioso che l’ha portato ad accostare legni di diversa tipologia: abete, frassino, acero, larice che insieme restituiscono un gioco di colori e un mosaico di contrasti che li rendono piacevoli alla vista. L’opera ha destato evidentemente l’attenzione di tanti che hanno fotografato e postato l’immagine in internet contribuendo poi alla sua diffusione e ai malintesi che sono derivati dal passaparola mediatico. C’è da dire che quelle di Vallada non sono le uniche, perché delle cataste artistiche ha fatto un suo biglietto da visita il borgo di Mezzano, in Primiero (Trentino), che ha dato vita ad una sorta di museo all’aperto con queste creazioni eseguite in legno.
Sorride Sandro Savio, sessantuno anni, al pensiero che il suo lavoro abbia riscosso notorietà ben oltre i confini comunali seppur in modo un po’ equivoco, e sta già pensando al suo prossimo bassorilievo. Una passione che gli è venuta qualche anno fa, prima ancora di andare in pensione, quando svolgeva la professione di meccanico ma che deriva dall’esigenza primaria di procurare e tagliare la legna per l’inverno. L’aspetto creativo fa da complemento, rispetto al resto. I primi lavori che hanno trovato forma su una facciata della sua casa di Sachet, sono state le riproduzioni delle carte da gioco, le stelle alpine, la chiesa di San Simon, un simbolo per i valladesi come lo sono del resto le “danbre”, gli zoccoli in legno borchiati e il “pavàre”, i semi di papavero. Ed è il bassorilievo della chiesa ad aver suscitato grande interesse, tanto da decidere di spostarlo da casa Savio a quella del “forn”, a monte di un centinaio di metri. Sandro Savio è impegnato nel volontariato con la Pro Loco di Vallada e collabora alle varie attività del paese ed è proprio per questo che realizza le sue creazioni.
Ma come nascono i suoi bassorilievi ?
Con “manarìn”, macchina spaccalegna e sega circolare e tanta pazienza, in primavera, Sandro taglia la legna, generalmente abete, per fare la base della pila. I pezzi, regolari per lunghezza e dimensione, vengono collocati gli uni sugli altri. Nel frattempo ha già predisposto un disegno e un modello della sua creazione che man mano prendono forma accostando i legni adatti e tenendo conto dei cambiamenti cromatici assunti dalla fibra con il passare del tempo i quali contribuiscono a creare i giusti contrasti al disegno riprodotto nel bassorilievo. Quest’anno, sulla catasta di casa, Sandro ha voluto rappresentare il lupo, poiché questo animale ha fatto molto parlare di sé in provincia negli ultimi tempi. Il lavoro è stato completato dalla raffigurazione di un gufo, della luna e di un gatto.