REDAZIONE La CGIL sottolina il grande pericolo che sta correndo la sanità bellunese: man mano che i professionisti se ne vanno, o per pensionamento o per raggiungere altre Aziende Sanitarie (e su questo una riflessione v fatta, al netto del fatto che è legittimo che una persona si avvicini alla sua città di origine), l’offerta sanitaria si riduce. Anche la Dermatologia a Belluno, a breve, potrebbe avere lo stesso problema. La questione importante è che la sanità non è fatta di pezzi distinti fra loro, ma è un tutt’uno, dove una parte contribuisce all’esistenza dell’altra. Perdere un pezzo, impoverisce l’intero. Il tutto a discapito della attrattività della stessa azienda: e
allora rischiano di diventare vani tutti gli sforzi che si fanno per attirare i giovani professionisti. La soluzione: la Regione si deve far carico di trovare le soluzioni per sostenere le parti deboli del sistema, tra cui la Sanità bellunese, anche con investimenti straordinari su queste parti deboli. Questo se il Sistema è solidaristico.
ANDREA FIOCCO, FUNZONE PUBBLICA CGIL BELLUNO