BELLUNO Che l’ospedale della città nel tempo sia stato depauperato dei servizi lo fa notare il consigliere Fabio Rufus Bristot, non solo sui mezzi di stampa ma anche denunciandolo dai banchi del consiglio comunale attraverso una mozione che, quattro mesi fa, aveva impegnato il sindaco ad attivarsi. Il consigliere chiede i risultati di quegli impegni nei giorni in cui si parla della nuova nomina del direttore generale in considerazione che il già prorogago mandato di Adriano Rasi Caldogno è al capolinea. “Il netto e chiaro auspicio di tutta la comunità bellunese – dice Bristot – è che il presidente della Regione Veneto nomini alla fine persone davvero capaci di ascoltare le espressioni e le istanze del territorio e delle sue comunità e persone in grado di realizzare/potenziare compiutamente quei servizi sanitari che non sono presenti nella nostra provincia o che, nel tempo, a causa delle vigenti schede sanitarie, sono stati innegabilmente ridotti o sottratti al territori” .Con la mozione precedente era chiaro il mandato al sindaco di Belluno di coinvolgere tutti i Comuni della provincia ma anche a promuovere un tavolo permanente sulla sanità. “La mozione è stata inviata?” – chiede Bristot- quali atti e azioni ha prodotto il sindaco in quattro mesi?”. Infine, il consigliere chiede quali azioni il sindaco voglia promuovere e attuare “Al fine di garantire un orientamento preciso della Regione Veneto affinché questa provincia possa dotarsi di una Direzione dell’Usl che difenda gli ospedali del territorio, con particolare riferimento a quelli di Agordo e Pieve di Cadore, ma soprattutto a difesa dell’ospedale San Martino di Belluno”.