Il 1. maggio 1995, ventiquattro anni or sono, sul bellunese Col Nevegal si svolgeva la solenne cerimonia di dedicazione del nuovo santuario mariano (prima pietra posta il 21 marzo 1994, apertura al culto il 30 luglio dello stesso anno, consacrazione appunto nel 1995) voluto dal vescovo Maffeo Ducoli e realizzato su progetto dell’architetto Eugenio Abruzzini. L’anniversario del santuario di Maria Vergine Immacolata di Lourdes è ricordato nell’ultimo numero, il 22, del settimanale diocesano “Domenica” diretto dal vescovo emerito di Belluno-Feltre monsignor Giuseppe Andrich. Nel sito “digilander.libero” per “website by nònobèpi – pagine online senza alcun scopo di lucro” si può leggere fra l’altro: “Il Santuario non è legato a nessun evento miracoloso. È sorto per offrire un’adeguata vita liturgica ed una assistenza spirituale ai numerosi ospiti del Nevegal e per accogliere pellegrini devoti alla Madonna. La chiesa, con un vasto portico, capace di ospitare affollate celebrazioni; la cappella del santissimo Sacramento e della Riconciliazione, una sala per conferenze e incontri attrezzata per la videoproiezione, la Grotta dell’Immacolata, le cinque cappelle con i misteri del rosario, la Via Crucis sul colle, il campanile, l’abitazione della comunità religiosa che cura il Santuario”. E, ancora: “La grotta di Lourdes. La statua in marmo della Vergine venne benedetta da papa Giovanni Paolo II nel 1992; sotto i suoi piedi la luna e nella nicchia una corona di dodici stelle, come nella visione dell’Apocalisse. Dalla grotta una corsia in marmo conduce fino alla Chiesa ed all’altare, così come Maria indica la strada che conduce a Gesù: è un cammino comodo, ben diverso dall’ispido pavimento circostante. Le cappelle del rosario. Venti mosaici, realizzati dalla Scuola di Spilimbergo, rappresentano i misteri del rosario; quelli “luminosi” si staccano perché realizzati successivamente. Le cappelle costituiscono un itinerario lungo il quale il fedele o i gruppi si spostano contemplando gli eventi della vita di Gesù”. A proposito della chiesa: “Tutto il complesso converge verso l’altare, segno liturgico del Cristo, la cui solenne immagine domina in un graffito dell’abside, opera dello scultore Franco Fiabane. L’assemblea è raccolta attorno all’altare, come indicato dal Concilio. Un angelo in pietra invita il fedele a guardare anche all’ambone, luogo da cui si proclama la Parola di Dio; la pietra ribaltata dal Sepolcro sottolinea il centro dell’annuncio. La copertura è come un manto che si stende sull’assemblea: è come il manto di Maria che si posa sulla Chiesa. L’organo è un pregevole strumento del 1765”. Infine, sulla Cappella della riconciliazione: “La cappella della riconciliazione: “Oltre che come cappella feriale e custodia dell’Eucarestia, è dedicata al ministero della riconciliazione. Un cotto veneto del prof. Renato Varese ricorda il perdono dell’adultera da parte di Gesù e il gallo che cantò svegliando la coscienza di Pietro”. Lo stesso sito rievoca anche la cerimonia della dedicazione: “Celebrante il vescovo diocesano, mons.Maffeo Ducoli, concelebranti un centinaio di sacerdoti, qualche migliaio i fedeli partecipanti. A dar solennità alla celebrazione era salito quassù il Coro della Cattedrale di Belluno, diretto dal maestro mons. Sergio Manfroi. Particolarmente emozionante la Benedizione del Santo Padre, che, nell’agosto 1992, di ritorno dal suo soggiorno in Cadore, aveva volutamente sorvolato in elicottero il santuario in costruzione”, e aggiunge una nota di particolare interesse: “Presente spiritualmente con la sua comunita l’archimandrita Piotr, rettore del tempio della Madre di Dio a Kazan, nella città di Mosca, con un messaggio che qui riportiamo: Eccellenza reverendissima signor Vescovo della città di Belluno. ll Consiglio parrocchiale del tempio della Madre di Dio di Kazan a Uskoje, nella città di Mosca, ha l’onore di porgerle gli auguri nel giorno dell’inaugurazione del nuovo tempio alla Madre di Dio sul Nevegal. Noi partecipiamo con gioia orante alla festa, assieme a tutta la vostra famiglia spirituale e desideriamo che la protezione divina sia sempre nel nuovo tempio e sul suo gregge pastorale. Mosca 1 Maggio 1995 Archimandrita Piotr”. Concludendo questa rivisitazione del Santuario mariano del Nevegal vogliamo citare la figura del primo rettore: don Angelo Bellenzier, mancato nella Casa Padre Kolbe di Pedavena all’età di 86 anni (originario della parrocchia di Alleghe, era nato nel 1931 ed ordinato presbitero nel 1957, fu prima vicario cooperatore e poi parroco in diverse parrocchie della diocesi); quella dell’attuale rettore. Don Francesco De Luca che proveniva dal Centro di spiritualità e cultura “Papa Luciani” di Santa Giustina, dove aveva prestato servizio negli anni 2009-2016, ed h a fatto l’ingresso in Santuario domenica 23 ottobre 2016; e quella del suo predecessore don Sirio Da Corte, scomparso dopo una fulminea e grave malattia: venne incaricato di reggere Santa Maria Immacolata del Nevegal nel 2008 – dopo essere stato, fra l’altro, parroco di Sedico e quindi arciprete di Canale d’Agordo, paese natale di Papa Luciani – e come ha scritto il bollettino Santuario Maria Immacolata, “si spese per questa realtà affinché diventasse più accogliente, un punto di incontro e di preghiera per tutti, un luogo di serenità e di condivisione del Vangelo;
NELLE FOTO (nònobèpi; cammino gregoriano; Renato Bona): panoramica del Santuario del Nevegal; interni; la cerimonia di dedicazione del 1995; lo scomparso vescovo Maffeo Ducoli, promotore del Santuario; la targa che ricorda l’omaggio dell’archimandrita Piotr di Mosca al presule di Belluno-Feltre; gli ex rettori Bellenzier e Da Corte e l’attuale don Francesco De Luca.