VENEZIA Centinaia di famiglie in Veneto corrono il rischio nei primi mesi del 2021 di perdere la casa, al termine del blocco degli sfratti che termina con la fine dell’anno. Moltissime di queste già non riescono più a pagare le utenze a causa del Covid-19. Tra i nuovi morosi anche numerose giovani coppie travolte dalla crisi economica generata dalla pandemia. È quanto emerge dai dati raccolti dai Sindacati degli inquilini che hanno chiesto un incontro anche alla Regione Veneto per monitorare la situazione e per chiedere che vengano messe a disposizione alloggi, anche temporanei, per queste emergenze abitative, senza dividere le famiglie e nel frattempo rendere usufruibili tutti quegli alloggi dell’Ater attualmente sfitti perché bisognosi di restauri. I contributi una tantum che la Regione Veneto ha messo a disposizione sono poca cosa rispetto alle reali necessità, aggravate dall’imperversare della Pandemia. Mesi senza reddito o con redditi già scarsi falcidiati dalla cassa integrazione hanno “reso incapaci le famiglie di affrontare la principale voce di costo. La proposta sindacale: la costituzione di un fondo di garanzia finanziato da Regione, Enti Locali e dagli inquilini attraverso il loro deposito cauzionale che devono versare al momento della sottoscrizione del contratto di locazione. Questo Fondo avrebbe il compito di garantire ai proprietari, il pagamento del canone in caso di morosità incolpevole da parte dell’inquilino. I comuni inoltre dovrebbero aumentare le aliquote IMU per gli alloggi sfitti e dall’altro ridurre le stesse aliquote per chi concede il in locazione immobili a canone concordato.