BELLUNO Senza dubbio poiché la matematica è tale il sindaco di Belluno Jacopo Massaro è sindaco gradito, come appreso dalle cronache degli ultimi giorni. Non figura però tra i primi posti della graduatoria dei non vedenti, coloro che per muoversi, anche sulle scale mobili, devono affidarsi al cane guida. Oltre alle antipatie collettive di coloro che chiedono “diritti” il sindaco che in Comune comanda, incassa un’altra condanna, la seconda. Dopo il Tribunale di Belluno presenta il conto quello di Treviso al quale si è rivolta Alessandra Bragagnolo difesa dall’avvocato Chiara Frare; essendo residente proprio nel Trevigiano. Anche lei era nel gruppo di disabili visivi alle scale mobili di Lambii. Dal tribunale trevigiano la conferma di atti discriminatori per disabilità compiuti verso un gruppo di non vedenti., Il Tribunale di Belluno in primo grado aveva rigettato il ricorso dei non vedenti che ottennero soddisfazione in Appello,. Ma non è finita c’è ancora la Corte di Cassazione. Intanto da Treviso il conto: condanna per il Comune di Belluno e Bellunum a risarcire ciascuno di 500 euro, oltre al pagamento delle spese processuali sostenute dalla Bragagnolo, pari a 5,534 euro e alla pubblicazione a spese del Comune su di un giornale a tiratura nazionale, tra quelli di maggior diffusione nel territorio di pertinenza, del provvedimento.
LA VICENDA, ARCHIVIO RADIO PIU. MAGGIO 2020
IL GIORNO DELL’APPELLO: SI AI CANI GUIDA ANCHE SULLE SCALE MOBILI DI LAMBIOI