di Renato Bona
Una bella panoramica con tutti gli alunni delle cinque classi elementari apre la serie di immagini selezionate per la frazione Zenich di Rivamonte Agordino e riprodotte nel libro “Una finestra su Riva” edito con la tipografia Castaldi di Agordo nell’ottobre 2013 a cura del Club Unesco Agordino presieduto da Giuliano Laveder. Le frazioni di Rivamonte Agordino sono il filo conduttore scelto per raccontare frazioni e località che “come dei piccoli tasselli di un puzzle costituiscono o costituivano il Comune di Rivamonte. Infatti, molte di queste località sono ormai disabitate e stanno lentamente ed inesorabilmente per essere inghiottite dalla natura”. Per evidenti ragioni di spazio, la proposizione delle immagini con relative diciture – per le quali è stata impegnata Emilia Sommariva – sarà suddivisa in due puntate. Quella di oggi, come detto, propone: “Scuola di Zenich – 1962” con questa stringata didascalia: “Tutti gli alunni delle cinque classi elementari con gli insegnanti: Lucia Da Costa e Giuseppe Schena”. Segue “Zenich – 1928; matrimonio di Antonia Schena (Nina del Tèto) e Attilio Caldart”. Si riconoscono tra gli altri: Domenico Schena (Méca),Giulio Schena,Maria Vincenza e Cleto Schena (Této) genitori della sposa, Ettore Schena, Attilio Schena, Celeste Schena, Maria Fossen, Maria Schena (Bóra), Cecilia Schena, le bambine Linda Schena e Gemma Da Ronch. Per la cronaca: nel 1929 nel comune di Rivamonte vennero celebrati 13 matrimoni”. Ed ecco i “Bambini da Sót i Théi – fine anni ‘50”: davanti in senso orario: Mauro Casera, Giorgio Del Din, Emilio Fossen,Valter Todesco, Gianpietro Selle, Gianpiero Da Costa, Luciano Del Din, Bruno Fossen e Giustino Schena”. Un’altra scolaresca, sotto il titolo: “Scuola elementare di Zenich – primi anni ‘60” con dicitura in cui è detto: “Classe del maestro Giuseppe Schena, quarta e quinta elementare. La sede di Zenich ha ospitato gli alunni di Sót i Théi sino al 1966 per poi chiudere definitivamente. Dopo tale data, la scuola è stata unificata e l’unica sede è rimasta quella dei Tos”. Tocca a “Zenich” con didascalia che precisa: “Da Costa (Gino Baldi), venditore ambulante di mercerie dal 1955 aveva anche un negozio situato a Zenich, sotto la sua abitazione”. Ed eccoci a: “Zenich anni ‘40” per “la Festa dell’Om Salvàrech, sulla sinistra si nota la casa di Giacomo Mottes (Méto). A destra si riconoscono: Cesarino Del Din (Cèce), Paolo Del Din (Mariàn) e, dietro, Giovanna Da Costa mentre il chitarrista proveniva da La Valle, il fisarmonicista da Listolade, il clarinetto era suonato da Picol Batit. Luigi Cadorin e Lello De Bernard (Moréto) erano le persone travestite”. Proseguendo siano giunti al “Bar della Rosina (della Chéca), primi anni ’60”. Dicitura: “Giorgio Del Din, Attilio Da Costa, Natale Da Ronch, Ettore Schena, Giovanni Benvegnù, Domenico Da Costa, Luigi Da Ronch (Palùch). L’osteria detta anche del Mòro (Giovanni Del Din) vendeva generi di monopolio e alcuni prodotti alimentari di prima necessità: pasta, caffè, eccetera. L’esercizio è stato chiuso nel giugno del 1977”. Tocca a: “Immagine degli anni ’30 con Mario De Bernardin (Moréto). Per la cronaca: Nel 1935 Zenich contava 330 abitanti e tre osterie”. Un salto nel tempo e siamo agli anni ’60, vicino al bar del Mòro; da sinistra: Antonio Fossen, Pietro Cont e Silvano Sommariva. E’ degli anni ’58-’59 la foto in cui si riconoscono, dietro da sinistra: Giovanni De Bernard (Nani Patata), Marisa Sommariva, Giovanna Schena, Fiorella Schena, Emilia Fossen, Ernesto Fossen (Nici), e le bambine Giuseppina Fossen e Nerina Fossen. Sullo sfondo il bar chiamato “Ai quattro venti” che aveva anche il telefono pubblico. Cronaca: “Negli anni ‘40 si potevano trovare anche il necessario di ferramenta, e i vetri per le finestre. Il locale agli inizi del ‘900 aveva il forno per il pane. Il bar del Méca (Domenico Schena) ha chiuso nel 1975”. Potremmo intitolare “Il poker de l’‘ombra’) l’immagine intitolata “Zenich 4 aprile 1931” con il gruppo davanti all’osteria, a destra Giorgio Sommariva. Cronaca: “Nel 1959 Pilat Monica Fossen, sorella del Toni Bòcio, gestiva un negozio di frutta e giornali”. Una giovane, Maria Schena (Pòpa Tanconéta) sotto il titolo “Zenich – anni ’40); la dicitura: “Si noti la fontana, che è stata demolita, nella piazza di Zenich. Cronaca: l’anno di costruzione dell’acquedotto a Zenich risale al 1928 mentre il primissimo fu quello della frazione Sant’Antonio nel 1888”. Segue la foto di Mario De Bernard (Moréto), presidente onorario della Società operaia di mutuo soccorso. Primo piano insolito per la foto del 1967-68 che ci mostra “Gino Bonorato mentre abbevera il bestiame: la tecnica utilizzata dall’animale è decisamente originale”. Noi daremmo il titolo: “Beata gioventù” alla successiva immagine degli anni ’60 che ci mostra un gruppo di ragazze e ragazzi che “Balla il twist da Agostino. Da sinistra: Antonio Cadorin, Ernesto Fossen, Renata Schena, un po’ nascosto Franco Mottes, Orazio Santel, Marisa Sommariva, Agostino Cadorin e Marisa Mottes”. Zenich – 1958” ha una didascalia che precisa: “In piazza, da sinistra: Francesco Del Din, Tarcilla Schena con in braccio la figlia Cristina, a 40 giorni, e Giovanni Del Din”. Ci avviamo a conclusione con l’immagine di Zenich – anni ’60, relativa alla festa di “Paga l’Osto” in piazza; in primo piano il maestro Bèpi. Un tempo il gioco veniva organizzato in concomitanza con il periodo pasquale. Ultima proposta per questa tappa è l’immagine dell’agosto 1962 che mostra “in primo piano da sinistra: Maria Teresa Del Din e Bianca De Bernard; a destra la casa del sior Sommariva. Cronaca: solo nel 1964 le strade interne di Zenich vengono asfaltate”.
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