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BELLUNO Prosegue l’impegno dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Belluno nell’azione di controllo economico del territorio, volta a contrastare i fenomeni illeciti, in particolare il lavoro sommerso e l’impiego di manodopera clandestina. In un’operazione congiunta con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Belluno e il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) della ULSS 1 “Dolomiti” di Belluno, sono stati scoperti 6 lavoratori “in nero” e 7 irregolari in aziende del settore dell’occhialeria, gestite da soggetti di etnia marocchina. Sono state contestate gravi violazioni fiscali e sulla sicurezza del lavoro, con omissioni di ritenute per oltre 5 mila euro e mancate formazioni e forniture di dispositivi di protezione. Proposta la sospensione delle attività imprenditoriali coinvolte e sanzioni amministrative fino a 70.200 euro. La Guardia di Finanza di Belluno continua a combattere il lavoro sommerso, proteggendo l’economia legale e i diritti dei lavoratori.
Lavoratori irregolari nel bellunese. La condanna di Uil Veneto
“Grazie all’incessante lavoro della Guardia di Finanza sono emerse irregolarità nel bellunese che minavano la sicurezza dei lavoratori. E’ disarmante come notizie di questo tenore non vadano fuori moda, anzi. E questa situazione ci preoccupa. Il lavoro delle forze dell’ordine ha fatto sì che venissero scoperte alcune aziende della subfornitura dell’occhialeria con personale “in nero” e con inquadramenti irregolari. Inoltre in queste aziende non veniva rispettata la formazione in tema di sicurezza sul posto di lavoro. Ricordo che la Uil Veneto non abbassa la guardia per quanto riguarda la sensibilizzazione alla cultura della sicurezza e della vita. Laddove ci si volta dall’altra parte e non si rispettano le regole aumentano i rischi di infortuni anche gravi che la Uil Veneto, come sindacato delle persone, condanna senza se e senza ma”. Lo ha detto Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto.