REDAZIONE Riceviamo e volentieri pubblichiamo lo sfogo di una mamma, segue di pochi giorni uno simile arrivato da Taibon Agordini e altri ancora dalla vallata. In effetti non c’è molto rispetto per chi abita la montagna che si spopola, 60 chilometri per un tampone a un bambino, se va male molti di più fino a Paludi in Alpago. Perché la scuola e la Ulss non riescono a facilitare la vita dei territori che si spopolano anzichè complicarla?
LA LETTERA
“Come ormai sta succedendo un po’ ovunque, anche la classe di mia nipote, a Cencenighe, si trova con un caso di positività. Io mi chiedo se è normale che gli Agordini siano costretti a scendere con i loro figli minorenni fino a Belluno, per fare un tampone, qualcuno è dovuto andare a Paludi. Ma contiamo così poco? Forse il mio è anche uno sfogo, con qualcuno capisce le difficoltà del nostro territorio”.
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