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BELLUNO Non sia la scuola a dover risolvere il problema legato alla mobilità durante i Giochi Olimpici, e non siano, soprattutto, ragazzi e ragazze, insegnanti e famiglie a pagare il prezzo della mancata programmazione sulla mobilità provinciale in occasione dell’evento. I sindacati confederali esprimono le proprie preoccupazioni e raccomandazioni in una nota congiunta. “Che si stia discutendo di chiudere le scuole della provincia per due settimane in occasione delle prossime Olimpiadi è incredibile e fa davvero indignare”, dichiara Denise Casanova, segretaria della CGIL di Belluno. “Si sta affermando il principio che l’istruzione dei ragazzi sia sacrificabile”, prosegue Casanova, “perché – vista la carenza di autisti – sarà privilegiato il trasporto dei turisti, ben paganti, che arriveranno nel Bellunese per assistere alle gare. Non si considerano affatto le gravi ripercussioni sulle famiglie, che dovranno restare a casa con i minori, ai quali sarà probabilmente proposta la tanto – e giustamente – vituperata didattica a distanza. È evidente che molte imprese dovranno fare a meno dei lavoratori, impegnati ad accudire i propri figli”. Casanova sottolinea un aspetto centrale: “Come spesso accade quando si parla di Olimpiadi, tutto è stato deciso senza coinvolgere le parti sociali né le rappresentanze dei cittadini. Il problema dei trasporti, irrisolto da anni in provincia, ha già causato disservizi a studenti e cittadini, nel silenzio assordante delle istituzioni. Molte famiglie – un numero in costante aumento – stanno trasferendo i propri figli in Alto Adige, dove i servizi sono efficienti e rispondono ai bisogni delle persone. Chiudere gli occhi di fronte a questa realtà, continuando a lamentarsi dello spopolamento del Bellunese senza agire, costerà caro a chi, nonostante tutto, continua a credere nel futuro delle nostre terre. E costerà anche a chi dimostrerà di non saper rappresentare i legittimi interessi di queste comunità”. “L’ipotesi di chiudere le scuole nel periodo olimpico merita un confronto serio e approfondito, che coinvolga anche le organizzazioni sindacali”, afferma Francesco Orrù, segretario generale della CISL Belluno-Treviso. “Non possiamo accettare che, per far fronte alle esigenze logistiche dell’evento, si scarichino disagi su studenti, famiglie e lavoratori. I ragazzi non devono essere penalizzati nel loro percorso educativo, né le famiglie lasciate senza soluzioni. Preoccupa anche l’idea che il trasporto pubblico venga in larga parte dirottato per garantire la mobilità olimpica, lasciando a piedi centinaia di lavoratori e lavoratrici”. “Comprendiamo e condividiamo l’importanza e l’unicità delle Olimpiadi”, prosegue Orrù, “ma il benessere delle comunità locali non può essere messo in secondo piano. L’eccezionalità dell’evento non deve diventare un alibi per sacrificare i diritti di chi vive, studia e lavora sul territorio”. Cgil, Cisl e Uil di Belluno hanno chiesto un incontro urgente alla Provincia per ottenere trasparenza sulle ipotesi in campo, avanzare proposte concrete e individuare soluzioni condivise, che sappiano coniugare le esigenze dell’evento con quelle dei cittadini. Sonia Bridda, coordinatrice Uil Veneto Belluno, ribadisce: “Chiudere le scuole durante le Olimpiadi Invernali potrebbe creare notevoli disagi agli studenti e alle famiglie. La preoccupazione principale riguarda il trasporto pubblico: l’utilizzo esclusivo dei mezzi e degli autisti di Dolomitibus per i Giochi rischia di compromettere il servizio casa-scuola e casa-lavoro. La didattica a distanza, come ci ha insegnato l’esperienza del Covid, non è una soluzione valida. È più costruttivo rivedere di qualche giorno le festività annuali o l’inizio e la fine dell’anno scolastico, prevedendo al massimo due giornate di didattica a distanza. Parallelamente, è essenziale lavorare sul reclutamento di autisti e sull’integrazione dei mezzi”. Uil Veneto Belluno propone anche altre soluzioni per mitigare i disagi: ad esempio, accordi con i servizi di trasporto pubblico e privato di Treviso o di regioni vicine, per non sovraccaricare Dolomitibus. Se verranno attivati stage di alternanza scuola-lavoro durante i Giochi, sarà fondamentale garantire sicurezza, formazione e tutele adeguate agli studenti. Infine, la mancata convocazione dei sindacati al tavolo di coordinamento rappresenta un’occasione persa di dialogo. Tuttavia, Uil Veneto Belluno si dichiara disponibile a contribuire con idee e proposte, con l’obiettivo comune di creare il minor disagio possibile per popolazione, turisti e sportivi, assicurando il successo dell’evento e valorizzando il territorio.
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