VENEZIA Diretta dalla sede della Protezione Civile a Marghera, il punto stampa del Presidente Luca Zaia.
IL BOLLETTINO POSITIVI 6846 INCIDENZA 17,34% POSITIVI TOTALI POSITIVI ATTUALI RICOVERATI 1680 (+153), IN AREA NON CRITICA 1475 IN TERAPIA INTENSIVA 205 DECESSI 13520 (+33)
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Scuole chiuse a centinaia per mancanza di docenti in quarantena, in malattia, non vaccinati. Auspico che il covid diventi una malattia endemica, molto vicina al raffreddore. Con le 26mila inoculazione di ieri i veneti vaccinati sono l’87,8%.
ARANCIONE Terapia intensiva al 19 % in area non critica 20% , con la terapia a 20% e l’area non critica a 30% scatta la zona arancione. SCUOLE Riaprono lunedi ma molte rimarranno chiuse, altre in DAD e non ci sono altre soluzioni, c’è molta confusione per i contact tracing, per i contatti stretti etc. La fase di testint è impossibile, rischiamo di dover contattare 180mila persone in un giorno. Sono sempre più convinto che bisogna modificare la definizione di caso e avere un altro e diverso atteggiamento con gli asintomatici positivi e coloro che positivi proprio non lo sono. Una volta con il morbillo chi stava male se ne stava a casa, ma i contatti, gli amici etc. rimanevano comunque in classe senza sintomi. Io ho chiesto al Governo se dal punto di vista scientifico è auspicabile l’apertura delle scuole, ma nessuno ha risposto VACCINAZIONI Per gli oltre 150mila over 50 non vaccinati da oggi possibilità di prenotarsi o di approfittare dell’accesso libero. Domenica giornata dedicata ai piu’ piccoli, vaccinazioni per la fascia 5-12 OBBIGO PER GLI OVER 50 In Germania hanno imposto l’obbigo per gli over 60, resto dell’idea che l’obbligo vaccinale con l’uso della forza non è degno di un Paese civile AUTONOMIA PER LA SCUOLA La Regione ha autonomia solo su base scientifica, il Governo dice che le scuole riaprono lunedi. ATTIVITA’ PROGRAMMATA Dobbiamo fare una verifica sui numeri, oggi una circolare chiude l’attività non urgente e programmatore di elezione che richiedono la terapia intensiva.
Evelina Tacconelli prof.ordinario di Malattie infettive e direttore Clinica Malattie infettive di Verona
usiamo gli stessi termini e parametri di 2 anni fa per una situazione che è oggi completamente cambiata
Ci sono quattro visuali: medico infettivologo che da 24 mesi fanno solo questo con gli intensivisti e pneumologi o internisti a seconda della specializzazione. Noi vogliamo si riduca la mortalità dei pazienti, non ci importa se siano vaccinati o meno. Il chiurgo invece è di non avere pazienti covid in ospedale. Poi c’è l’opinione del paziente che ha diritto alle cure migliori sia esso vaccinato o meno e poi l’opzione politiica-sociale di sanità pubblica da valutare aspetti economici, diritto al lavoro e allo studio. Io posso parlare solo riferirmi alle malattie infettive con lo scopo di ridurre la mortalità e l’accesso agli ospedali. Rispetto ad un anno fa ho molte più terapie, cinque diverse terapie per il paziente ambulatoriale. I pazienti ad alto rischio di covid hanno la possibilità di accedere a terapie anche per bocca e possojno essere trattati. C’è una pillola antivirale da 4 compresse al giorno per 5 giorni con effetti collaterali gastro intestinali o cefalee molto lievi. Con il nuovo farmaco Molnupilavirabbiamo ridotto del 50% mortalità o ospedalizzazione. Ne hanno diritto gli stessi che hanno diritto agli anticorpi monoclonali che sono tre. C’è anche la terapia orale e in breve anche il Remdesivir in uso della case di riposo. La variante Omicron nel vaccinato è simil-influenzale trattabile a domicilio, continuo però a vedere pazienti non vaccinati che acquisiscono la variante Delta e che, complicii fattori di rischio per un Covid grave (obesità, diabete scompensato, patologie oncologiche, deficienze immunitarie), in tre giorni finiscono in Rianimazione.
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