CANALE D’AGORDO Nessuno lo sapeva, nessuno delle centinaia di visitatori della casa natale di papa Luciani a Canale d’Agordo (Belluno) conosceva il nome del benefattore che nel 2019 acquistò lo stabile in via Rividela 8 per donarlo alla diocesi di Vittorio Veneto (Treviso). Fu un passo decisivo per permettere ai fedeli di entrare nelle stanze dove nacque e visse i suoi primi anni Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I. Ora il “mistero” è stato svelato: si tratta del cardinale Beniamino Stella, nato a Pieve di Soligo (Treviso) e postulatore della Causa di Canonizzazione di Giovanni Paolo I. A dare la notizia è stato l’arciprete di Pieve di Soligo, monsignor Giuseppe Nadal, al termine della Santa Messa in Duomo del 22 agosto in cui venivano celebrati gli 80 anni del porporato Stella, nato il 18 agosto 1941. Monsignor Nadal ha dichiarato: «In questa circostanza vorrei rendere pubblico, d’accordo con il vescovo Corrado, un altro motivo di riconoscenza che proprio la diocesi di Vittorio Veneto ha verso il Cardinale Stella: egli è infatti quel donatore anonimo che oltre due anni fa, con risorse proprie, ha permesso l’acquisto della Casa di Papa Luciani a Canale d’Agordo. A suo tempo aveva voluto tenere riservata questa sua decisione, ma ora ci sembra giusto rendere pubblico questo suo gesto di grande generosità». Ma il gesto generoso del cardinale Stella non si è fermato all’acquisto della casa natale e alla sua donazione alla diocesi di Vittorio Veneto: grazie al suo contributo, infatti, è stato possibile portare a termine i lavori di sistemazione della casa, in collaborazione con la Cei – Conferenza Episcopale Italiana), la diocesi di Venezia e quella di Vittorio Veneto. Beniamino Stella celebrerà, assieme a monsignor Renato Marangoni, vescovo della diocesi di Belluno-Feltre, la messa di giovedì 26 agosto, alle ore 16.30, in piazza papa Luciani a Canale d’Agordo (Belluno) in occasione dell’elezione di papa Giovanni Paolo I. La casa in via Rividella 8, dove a mezzogiorno di giovedì 17 ottobre 1912 nacque Albino Luciani, aprì alcune delle sue stanze al pubblico per la prima volta nell’agosto 2019, proprio con una visita del cardinale Beniamino Stella, Postulatore della Causa di Canonizzazione di papa Giovanni Paolo I: «Per tutti fu una grande emozione poter entrare nelle stanze che videro nascere e crescere Albino Luciani fino all’ottobre 1923, quando entrò nel seminario di Feltre», ricorda Loris Serafini, direttore del vicino Musal – Museo Albino Luciani (www.musal.it) gestito, come la casa natale, dalla Fondazione Papa Luciani Onlus di Canale d’Agordo (Belluno). Dopo l’inaugurazione, furono centinaia i fedeli che accorsero a Canale d’Agordo per vedere di persona la stua, il locale più caldo della casa dove il piccolo Albino vide la luce e fu battezzato per imminente pericolo di vita dalla levatrice Maria Fiocco, o la stanza da letto dove Luciani, quando era vescovo di Vittorio Veneto (Treviso) riposava durante le visite al fratello. Dal 9 maggio del 2021 tutte le stanze sono aperte al pubblico: ora, quindi, i visitatori possono entrare anche nelle altre cinque stanze del secondo piano, immergendosi così completamente nella vita di Albino Luciani e della sua famiglia.