A CURA DEL GRUPPO FOLK VAL BIOIS
SE DESMONTEGHEA – LA FESTA DELLE MALGHE
Era il 2005 quando il gruppo folk Val Biois propose, per la prima volta, una festa intima, paesana, quasi spontanea, nata in sordina per ripristinare in chiave rivisitata la tradizione di festeggiare la fine della stagione degli alpeggi, viva ancora sino agli anni ‘80 del secolo scorso.
Gente del paese con malgari bellunesi e del confinante trentino assieme per un solo giorno di festa con l’orgoglio di appartenere a queste terre di montagna ed a quel mondo contadino che sono le nostre radici.
La Val del Biois ha la fortuna di trovarsi sul confine, in un territorio ricco di aziende agricole e di malghe. Il luogo adatto per celebrare l’agricoltura di montagna.
Negli anni, questa festa ha continuato a crescere, anche in termini di presenze turistiche, tanto da diventare un appuntamento atteso da un anno all’altro con migliaia di presenze turistiche nei tre giorni dell’evento, capace di riempire la capacità ricettiva della valle e i molti ristoranti della zona.
Il presidente del Gruppo Folk Union Ladina Val Biois Danilo Marmolada afferma che “Ci anima il nostro intimo sentire e la consapevolezza di non essere soli, ma di avere un’intera Valle che in varie forme sostiene, aiuta, partecipa a quest’evento e che sentitamente ringraziamo. Senza tanto volontariato non saremmo arrivati a questi livelli!”
Il segreto di tanto successo probabilmente è la genuinità che chi vi partecipa da esterno percepisce, la ricchezza d’animo di una piccola comunità di montagna che sa unirsi armoniosamente per un qualcosa che ognuno sente appartenergli, valorizzando le malghe e tutto ciò che sta attorno a questo difficile mondo e lega il passato con il presente.
Quest’anno si festeggia la 20° edizione che si svolgerà a Falcade il 27,28 e 29 settembre. Tre giorni di festa in cui il perno sarà il grande corteo che sfilerà lungo i 3 km del centro storico di Falcade. Grandissima è la partecipazione dei protagonisti di Se Desmonteghea: ben 14 malghe della Valle del Biois e delle vicine valli di Fiemme e Fassa e 10 aziende agricole. Centinaia di persone che lavorano ogni singolo giorno per mantenere i pascoli di montagna passeranno per le strade di Falcade insieme a mucche, asini, cavalli, pecore, capre accompagnati dagli applausi della folla che lungo tutto il percorso attende il loro passaggio.
Alla fine del grande corteo molte sono le attrattive che la manifestazione offre: la parte gastronomica è molto ampia. Sotto al tendone, che ospita 800 posti a sedere, saranno serviti i piatti della tradizione con il piatto forte della domenica: il toro allo spiedo. Inoltre in ben 15 ristoranti della valle sarà possibile assaggiare i menù dedicati a Se Desmonteghea.
Sulla Piana di Falcade trova spazio la grande fiera dell’artigianato e delle tipicità con più di 125 espositori provenienti dall’area montagna: 64 espositori Bellunesi, 29 Veneti, 16 Trentini, 7 Friuliani, 1 Bolzanino e 8 provenienti da altre zone.
Grande importanza è data anche all’aspetto culturale: la domenica mattina sarà possibile visitare, accompagnati dall’allevatore Hermann Follador, un antico tabià di Sappade per scoprire i segreti del mestiere mentre alle 10.30, sotto al tendone, ospite eccezionale sarà l’antropologo Annibale Salsa, esperto conoscitore delle Alpi che ha insegnato Antropologia all’Università di Genova. È stato Presidente generale del CAI e Presidente del Gruppo di Lavoro «Popolazione e cultura» della Convenzione delle Alpi e ci parlerà di Malghe e alpeggi, l’identità più autentica delle Alpi. Sempre sotto al tendone si può trovare el bancon dai liber, lo stand dell’Union ladina Val Biois con le pubblicazioni di approfondimento della cultura locale mentre nel giardino di piazza municipio sarà possibile visitare la mostra con le caricature di Claudio Bez dedicate ai personaggi che hanno caratterizzato 20 anni di festa.
La domenica è invece la giornata dedicata ai gruppi folk, dalle 14.30 si svolgerà la sfilata nel centro di Falcade con esibizione finale sotto al tendone. Quest’anno sarà presente un gruppo folk proveniente da oltre mare: il Gruppo Folk Nostra signora di Talia Olmedo in provincia di Sassari oltre al gruppo folk Holzockar, I taglialegna di Sappada e i padroni di casa, il Gruppo Folk Val Biois. Un’altra novità di questa edizione saranno I Trombini di San Bartolomeo delle Montagne Lessinia (VR). I Trombini, detti anche “s-ciopi” o “pistoni”, deriverebbero da armi da guerra del Seicento-Settecento, usate in Lessinia, dai coloni di origine tedesca, bavaresi e/o tirolesi, per incutere terrore, per abbattere palizzate, per farsi largo tra la folla o per difendersi durante i viaggi. Le loro origini risalgono probabilmente al 1611. La fabbricazione di questi strumenti viene affidata alla perizia e all’abilità di alcuni artigiani della zona. Il Trombino si carica a polvere nera. Il tromboniere, con un sacco ruvido legato alla gamba per evitare bruciature, imbraccia il Trombino con la bocca indirizzata a terra, spara e, sfruttando il forte rinculo dell’arma, lo torna a raccogliere sulla spalla, compiendo una rotazione su sè stesso. Domenica pomeriggio faranno risuonare i loro colpi sulla Piana di Falcade.
Sono 270 i volontari impiegati nell’organizzazione della festa che parte dalla progettazione, molti mesi prima dell’evento fino al ripristino finale dell’area. Una grande squadra di persone entusiaste che collaborano da anni alla riuscita di questa festa che viene attesa di anno in anno.