LIVINALLONGO Ieri abbiamo pubblicato un nostro articolo a sostegno dei nostri sindaci, spremuti da Vaia, chiamati a troppe responsabilità con l’emergenza covid19 al punto che se avessero deciso di scendere a Belluno restituendo fascia tricolore e chiavi del Municipio all’Organo di Governo avrebbero avuto due ali di folla a scortarli tra gli applausi. Uno stipendio da “fame”, ore su ore tra Municipio, strade franate, abitazioni da evacuare e gente da aiutare nei giorni di Vaia. Uno stipendio che sarebbe interessante analizzare per capire quanti euro l’ora vale il lavoro di un primo cittadino chiamato a controllare “isolati” e positivi nei giorni del coronavirus. Nelle ultime settimane gli sono stati riservati titoloni perché in busta paga è arrivato l’aumento. Se nei giorni di Vaia il sindaco di Roma Virginia Raggi guadagnava attorno agli 8000 euro i primi cittadini dei Comuni arroccati sulle montagne hanno fatto i conti con poco più di 1200 euro lordi perché sono ben pochi i Comuni che contano più di 3000 abitanti se abbarbicati tra le crode. Molto spesso abbiamo avuto modo di vederli girare con le loro auto e con le giacche a vento recuperate dall’armadio del “quando andavo a sciare” mica erano intabarrati nelle divise fosforescenti che i politici amano indossare nelle sfilate tra elicottero e strade fangose. Ecco perché quando si parla di bonus da 600 euro o comunque di aiuti di Stato il nostro sindaco non va confuso con il consigliere regionale che nei giorni del Lockdown era tappato in casa (eccetto coloro che tutti i giorni sono scesi a Marghera per tenere sotto controllo l’epidemia) oppure con il Deputato impossibilitato a raggiungere Roma per il blocco dei voli aerei o dei treni, tanto c’è lo smart working.
AI MICROFONI DI RADIO PIU IL SINDACO DI LIVINALLONGO LEANDRO GRONES
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