di Renato Bona
Torniamo volentieri sull’iniziativa dell’associazione Pro Loco di Sedico (“uno dei 100 comuni della piccola-grande Italia”) che nel novembre del 1988 (dunque le varie considerazioni che seguiranno vanno riferite all’epoca che precede quella data – ndr.) ha dato alle stampe con la “Germano Sommavilla” di Belluno una pregevole guida, alla cui realizzazione hanno collaborato il Comune, la Comunità montana Bellunese, Arturo Faganello per la plastigrafia,Carlo Arrigoni per il testo, Doriano Pavei e Charles per le foto, Gianni De Vecchi per foto e notizie storiche. Se nella precedente occasione ci siamo occupati del capitolo riservato a cultura, sport e tempo libero, questa volta ci soffermiamo su quello intitolato “Chiese”. A proposito degli edifici sacri si spiega che “Molte sono le chiesette nel territorio comunale a testimonianza di una fede antica e profonda” aggiungendo: “Pare che il portatore del messaggio cristiano nella vallata bellunese sia stato S. Salvatore (193 d.C.) vescovo di Belluno e di lui si racconta che ‘vi fosse una spelonca a mezzo della montagna sopra Peron in cui si fosse rifugiato e morisse’. Riguardo alla nascita della comunità cristiana di Sedico non ci sono notizie certe ma di sicuro è precedente al 1185. anno in cui la parrocchia di Santa Maria Annunziata di Sedico è espressamente nominata in una Bolla di Papa Lucio III”. Ed eccoci al sintetico richiamo delle chiese: sulla sommità di un colle sovrastante l’abitato di Sedico sorge la chiesetta di S. Pietro, sul tracciato di una vecchia strada romana che costeggiando il Cordevole giungeva nell’Agordino. Probabilmente risale all’epoca longobarda e la tradizione vuole che sia la prima chiesa cristiana nella zona. Accanto vi sorgeva anche un piccolo cimitero riservato soprattutto ai viandanti che fossero morti lungo il disagiato percorso della Val Cordevole. Pure molto antica la chiesa di S. Lucia di Longano: l’esistenza dell’edificio sacro è attestata fin dal 1215; pure qui vi era un cimitero, ma riservato ai soli bambini. Nella Parrocchia di Libano si ricorda la chiesetta di San Giorgio, di fatto un eremo a circa un’ora di cammino da Barp “che si eleva su uno sbalzo di roccia”. La pubblicazione ricorda che – secondo la tradizione – fu costruita nel 1695 da un santo eremita. Qui si portavano i bambini che non mangiavano formaggio, per chiedere la grazia che si cibassero di quello che un tempo era il principale alimento di poveri pasti. Arriviamo a Bribano dove nella parte del paese intitolata Bribanet sorge la chiesa di San Nicolò, eretta nel 1502 ad iniziativa dei fratelli Buzzatti ed oggi monumento nazionale. Vanta uno splendido altare di legno rosso e oro con un trittico che gli esperti attribuiscono ad Agostino da Lodi (o pseudo Boccaccino). Da ricordare anche la chiesa di San Lorenzo a Pasa “dove sono recentemente venuti alla luce una stupenda serie di affreschi”. La più importante delle chiese di Sedico è comunque la Parrocchiale, eretta dal 1933 al 1939 al posto del vecchio edificio che risaliva al 1762. Di pregio, all’interno, alcuni quadri tra cui “La Madonna col Bambino” di Tiziano e Francesco Vecellio del 1505, la tela di Marescalchi con San Giovanni Battista tra San Rocco e Santa Caterina; una Santa Lucia di Antonio Lazzarini ed una pregevole custodia in legno di Andrea Brustolon. A Libano, nella parrocchiale, si possono ammirare due notevoli pale del Frigimelica e nell’Oratorio di Bolago la splendida pala con la Madonna inginocchiata, attribuita al bellunese Dolabella. La guida di Sedico conclude questo interessante capitolo precisando che “La chiesa più moderna del comune è quella di Roe, che è stata consacrata nel 1973. E’ disposta ad anfiteatro secondo un tipico modo post-conciliare. Particolare tra gli altri anche un capitello della Madonna del Sonno a Pescul, sopra Peron, il cui costruttore, stando alla leggenda, fu un conte che soffriva d’insonnia”. NELLE FOTO (riproduzioni dalla vecchia guida della Pro Loco di Sedico): il simbolo della Pro Loco; la chiesa di Libano con sullo sfondo il monte Peron; il trittico a Bribanet, chiesa di san Nicolò, con i santi Nicolò e Rocco e la Vergine col Bambino; particolare della Madonna con Bambino di Tiziano e Francesco Vecellio, nella parrocchiale; una suggestiva immagine del campanile di Sedico.