Alcune settimane fa lo stesso ragazzo nato a Canale d’Agordo e residente nel capoluogo agordino, aveva seminato il panico in vallata, al mattino schiantandosi con l’auto del nonno una Punto contro una casa a Cencenighe inseguito dalla pattuglia della Polizia superata dal giovane lungo la regionale 203 agordina in linea continua. Nel pomeriggio lo stesso usciva dalla caserma dei Carabinieri per rubare una Skoda in piazza facendosi rincorrere per mezza vallata da Selva di Cadore a Gosaldo sfrecciando a oltre 180 all’ora, addirittura superando in modo rocambolesco un gregge di pecore a Taibon, fino a sera quando è stato fermato a Canale d’Agordo, il giorno dopo lo stesso, dopo una notte in carcere e il processo per direttissima (condanna a 1 anno e 10 mesi con la condizionale) è scappato di casa, mobilitati Carabinieri, Vigili del Fuoco, Volontari. Si era temuto il peggio ma alla fine era ad Alleghe nei pressi del lago. Forse il giovane anche alla luce di questa serie di eventi agordini meritava un po’ più di attenzione da parte delle strutture sanitarie preposte?
BRESSANONE (BZ) I militari della Compagnia Carabinieri di Bressanone hanno arrestato un ventenne agordino per resistenza a pubblico ufficiale e furto ma è accusato anche di una lunga lista di reati. Dalle 21.15 di ieri sera alle 11 di stamani il giovane ha creato scompiglio in mezza val d’Isarco costringendo i carabinieri a due vaste operazioni di ricerca nell’ambito di tutto il territorio della compagnia di Bressanone. Ieri sera poco dopo le nove e un quarto, una donna del luogo ha telefonato al numero unico europeo di pronto intervento 112 per segnalare di essere appena stata coinvolta in un sinistro stradale in via Battisti, lungo l’argine dell’Isarco poco lontano dal centro cittadino, e che l’altro automobilista era scappato. La donna però – congratulazioni per la memoria fotografica – non solo ha fornito colore marca, modello e targa del veicolo fuggito ma pure una precisa descrizione del conducente, un giovane sulla ventina. In maniera un po’ imprudente ma efficace, la donna si era anche posta all’inseguimento del veicolo, agevolando così non poco i carabinieri nel raggiungerli. Peraltro l’operatore della centrale operativa brissinese nel mandare le pattuglie a inseguire l’auto pirata ha verificato la targa al terminale scoprendo… che l’auto era stata rubata la mattina stessa in un comune a sud di Trento. La fuga è durata poco perché il giovane, forse sentito il suono delle sirene, si è infilato in una strada secondaria del comune di Varna, a un paio di chilometri dal luogo del sinistro, ha lasciato l’auto in un parcheggio e si è allontanato a piedi. Immediate ricerche in zona da parte dei militari dell’Arma hanno permesso di trovare un ragazzo a piedi perfettamente corrispondente alla descrizione avuta dalla donna. I carabinieri gli hanno dunque chiesto un documento d’identità ma il giovane ha affermato di non averne al seguito ma ha fornito dei dati anagrafici. Interrogato in merito alla propria presenza a Varna, il giovane ha tergiversato e iniziato a raccontare evidenti frottole. I carabinieri hanno dunque avuto conferma del loro sospetto e lo hanno perquisito. Addosso gli hanno trovato un documento d’identità riportante dati diversi da quelli forniti prima, una chiave di un’auto della stessa marca di quella rubata (e che peraltro apriva perfettamente detta auto …), quattro pezzi di hashish (per quasi otto grammi) e più di quattrocento euro in contanti. Il ventenne agordino, peraltro non nuovo a tale tipo di comportamento, è stato portato in caserma e denunciato in stato di libertà per i reati di ricettazione di autoveicolo, false dichiarazioni sull’identità personale, detenzione di droga ai fini di spaccio, rifiuto sottoporsi al controllo sull’assunzione di stupefacenti e, infine, sanzionato per guida senza patente. Poi, in piena notte, redatti tutti i previsti atti, è stato rilasciato. Intorno alle 10.30 ai carabinieri di Luson hanno incrociato una grossa berlina – peraltro, coincidenze, della stessa casa automobilistica tedesca di quella recuperata nella notte. I militari subito si sono posti all’inseguimento e hanno comunicato la cosa alla centrale operativa. Tutte le pattuglie più vicine si sono attivate per la caccia al pirata dellastrada. Visto quanto era successo a Funes a settembre, i carabinieri hanno pensato subito a una banda di ladri. Peraltro l’auto non voleva proprio saperne di fermarsi. Ne è nato un folle inseguimento da Luson fino a Bressanone per più di dieci chilometri , con il coinvolgimento di quattro autopattuglie. Infine a via Plose di Bressanone il pirata si è trovato la strada sbarrata da due auto dei carabinieri e si è dovuto fermare. Quindi, improvvisamente, ha ingranato la retromarcia e ha speronato la gazzella dei carabinieri che lo stava chiudendo da dietro. Ha fatto però poca strada poiché è finito contro un albero. Sceso dall’auto ha pure tentato la fuga a piedi ma i carabinieri lo hanno quasi subito placcato, bloccato e ammanettato. Sorpresa: era lo stesso giovane agordino della sera precedente. Condotto in caserma e perquisito nuovamente, è stato – con grande stupore dei militari – trovato ancora in possesso di hashish per circa quindici grammi. È stato infine arrestato per i reati di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. La fuga in auto che provoca pericoli per la circolazione stradale costituisce infatti il reato di resistenza a un pubblico ufficiale. Oltre a questi gli vengono anche contestati i reati di danneggiamento aggravato, detenzione di droga ai fini di spaccio, rifiuto dell’accertamento per le sostanze stupefacenti nonché oltre alla sanzione amministrativa per guida senza patente diverse altre contestazioni per violazioni delle norme sulla circolazione stradale. Sarà inoltre proposto per un divieto di ritorno nei comuni di Varna e Bressanone. Informato il pubblico ministero, è stato associato al carcere di Bolzano per l’udienza di convalida. I carabinieri brissinesi hanno scoperto che l’auto l’aveva rubata già alle 8 del mattino a Bressanone. Ora, nel prosieguo delle indagini, stano cercando di capire cosa abbia fatto dalla mattina alla sera (di ieri) in giro per l’Alto Adige dove non aveva ragione di salire nonché cos’abbia fatto stamani e dove abbia preso la droga trovatagli addosso dato che sicuramente quando è uscito dalla caserma alle 3 di stanotte non ne aveva con sé. La gazzella speronata intanto è finita dal meccanico, non marciante. E un carabiniere è finito in pronto soccorso, fortunatamente per lesioni non gravi, per una contusione alla spalla per cui ne avrà per otto giorni almeno.
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