Il diabete e la possibilità di tenerlo oggi sotto controllo con un sensore impiantabile sottocute per il monitoraggio continuo della glicemia: è in grado di misurare la glicemia fino a 180 giorni e di inviare i dati raccolti sullo smartphone.
Questo sensore – che vibra sul braccio quando c’è un rischio di ipo e iperglicemia in atto -, è dispensato dal Servizio Sanitario Nazionale per chi riceve una diagnosi di diabete di tipo 1.
di Manuela Campanelli
PADOVA Sempre più veneti hanno il diabete e ogni giorno devono mantenere la propria glicemia entro un target prestabilito per prevenire serie complicanze. Per molti di loro oggi si consolida tuttavia una nuova frontiera, quella del controllo glicemico continuo con misurazioni non più a spot ma letture automatiche dei valori e delle fluttuazioni del glucosio, reso possibile da diversi strumenti. Tra questi, è oggi disponibile un sensore impiantabile sottocute in grado di misurare la glicemia fino a 180 giorni e di inviare, attraverso un trasmettitore removibile, i dati raccolti allo smartphone su cui vengono visualizzati in modo semplice e intuitivo. Capace di vibrare sul braccio allertando in modo discreto che c’è un rischio di ipo o iperglicemia in atto, è dispensato dal Servizio Sanitario Nazionale per chi riceve una diagnosi di diabete di tipo 1 e di tipo 2 in terapia multiniettiva. Questo sensore impiantabile sottocute per il monitoraggio continuo della glicemia è stato al centro di un Convegno tenutosi a Villa Gallarati-Scotti a Oreno di Vimercate in provincia di Monza, in cui esperti diabetologi veneti si sono confrontati con altri colleghi provenienti da altre Regioni nella gestione di questo innovativo sistema compatibile con qualsiasi tipo di attività, dalla cena fuori casa, alla passeggiata e all’attività agonistica.
foto legnanonews.it
INTERVISTA A Daniela Bruttomesso, diabetologo presso l’Azienda Ospedaliera di Padova