Seren del Grappa, Sospirolo, Soverzene, Sovramonte e Taibon Agordino. Sono questi i comuni che “visitiamo” in questa terz’ultima tappa del “viaggio” in ambito provinciale alla scoperta di simboli (gli originali delle singole realtà sono stati realizzati dal compianto prof. Massimo Facchin) e di storia, mirabilmente sintetizzata dal giornalista Fiorello Zangrando, anch’egli mancato. Nel luglio di trent’anni or sono, in occasione dell’inaugurazione di lavori alla fontana che caratterizza la Piazza dei Martiri di Belluno, ad iniziativa dell’assessorato all’urbanistica di Palazzo Rosso venne stampata (stabilimenti tipolitografico Panfilo Castaldi di Feltre) la pubblicazione: “I Comuni della Provincia di Belluno. Storia e simboli”. Ed è proprio da questa che traiamo immagini e notizie con una precisazione: fra i simboli, che sono la copia che venne collocata nella circonferenza interna della fontana, manca quello di Soverzene e dunque quello che proponiamo a colori (tratto dal sito araldica civica.it) è una “novità”. SEREN DEL GRAPPA. Così Zangrando: “Il nome potrebbe derivare dal personale etrusco Serenno, oppure dal latino ‘serenus’: chiaro. La presenza etrusca è provata da tombe scoperte assieme ad altre di periodo romano. Trascurando la leggenda di Amalasunta, regina degli Ostrogoti, ospite del castello che dovrebbe sorgere sul Colle Puilla, nel 1200 si eleva la chiesa di San Siro. Nel 1266 vi si ordisce la congiura dei ghibellini contro i guelfi di Feltre, che non dà risultato positivo. Nel 1304 a causa d’una forte inondazione cambia corso in quello attuale il torrente Stizzon, già affluente del Cismon. Nel 1336 una pestilenza lascia in vita, secondo la tradizione, soltanto un uomo e una donna delle famiglie Sacco e Menegaz. Nel 1452 si registra un’invasione di cavallette che divorano le piantagioni. La Grande guerra investe il paese e vede la popolazione eroicamente a fianco delle truppe. Nel dicembre 1944 gli invasori tedeschi compiono un massacro. SOSPIROLO. Sembra documentata – secondo il giornalista bellunese – la presenza di romani. Tombe e utensili sono trovati a Oregne e in Val Falcina, Il nome deriva dal basso latino ‘sub’ e ‘pireolu’: sotto un alberello di pero. Ma Vedana viene da Avitus, Cazzaghe da Cattius e Volpéz da Publicius, nome documentato da una lapide. Il paese si forma attorno al 1200. Precedentemente, nel 1155 una bolla di papa Adriano IV documenta l’ospizio di Vedana, che accoglie i pellegrini transitanti lungo il canale d’Agordo. Possiede la casa colonica dei Lovàt, la Cesura alla Busa e un appezzamento di terreno a Oregne. E’ nel 1456 che il capitolo di Belluno lo affida ai figli di san Brunone. Nasce così una delle più famose certose italiane, turbata dall’incendio del 1695. Soppressa nel 1769, è rinata per circa un secolo nel 1882. Durante la piena del 1882 il ponte di Mas è sommerso dal Cordevole ma non cede. Nei primi anni di questo secolo acquista fama di località turistica Susin. Nel 1944 a Sospirolo si stabilisce la brigata partigiana ‘Carlo Pisacane’”. SOVERZENE. Forse ai tempi dei romani c’è una strada che congiunge Soccher con Codissago e passa di qui. C’è chi fa derivare il nome dal personale etrusco Verginia. Una tomba con bracciali di rame del secolo quinto o sesto dopo Cristo documenta la presenza di popolazioni ai tempi delle invasioni barbariche. Di popolazione stabile si può parlare soltanto attorno al Mille. Il paese è nominato in un documento del 1172. Nel 1281 con Dogna e Provagna acquista il monte Embulone. Nel 1284 conta tre sole famiglie. Il monte Valpora è investito ai regolieri dal Vescovo di Belluno il 5 luglio 1313. Il 28 febbraio 1580 Giulio Contarini investe la Regola di Soverzene del diritto di monticazione sul Sassolera. Nel 1881 dopo un grave incendio numerose famiglie emigrano per fondare il villaggio di Plostina in Croazia. Il ponte sul Piave è ultimato nel 1927. Nel 1955 entra in funzione la centrale idroelettrica in caverna. Non esiste lo stemma comunale. SOVRAMONTE. Fino al 1881 il Comune è chiamato Servo, dal nome della frazione principale che è sede del municipio. Recenti ritrovamenti in Val Rosna documentano la presenza di cacciatori e pastori con una primitiva organizzazione sociale attestata da una sepoltura dodicimila anni prima di Cristo. Tra i ruderi del castello di Servo, che è poi dei Faller e dei Porta, si trovano tombe e utensili di epoca romana. L’epoca barbarica è provata dal ritrovamento di una statua di Antonoo. La via Claudia augusta passa di qui. Ai romani risalgono toponimi come Casinach dal personale Casinius. Dall’etrusco Ramena sembra invece risalire Ramén. Il primo documento che contiene il nome è del 1085. Nel Quattrocento Venezia fa edificare il maniero di Schenér per sbarrare il passo dal Trentino. Il fortilizio è raso al suolo nel 1511 dalle truppe imperiali di Massimiliano. Per evitare saccheggi la popolazione deve sborsare una cospicua taglia. Sovramonte paga un alto tributo durante la prima e la seconda guerra mondiale. TAIBON AGORDINO. Un sepolcro murato trovato a Peden, contenente un vaso di terracotta e coperto da una rozza pietra fa pensare ad un insediamento di epoca barbarica. Ai terreni del dominio veneto i villaggi che compongono il Comune -Taibon, Péden, Forno di Valle e Listolade – formano distinte Regole che quando debbono trattare gli affari comuni si riuniscono insieme sul Col de la mòla. Alla chiusa di Listolàde si oppongono gli agordini nel 1439 all’avanzata di Filippo Maria Visconti. Forno di Valle conta case antiche e deriva il nome dai forni ricordati nel 1333, dove si lavora il ferro ricavato dalle miniere di Col de la vena e della Stia di val di Gardès. Taibon è ricordato la prima volta in un documento del 1143. Due frane sono memorabili: quella caduta dal Fromont l’11 maggio 1865 lungo la Corpassa e quella precipitata tra il 2 e il 3 dicembre 1908 che travolge Lagunàz e Prà provocando molte vittime. Un incendio il 7 aprile 1854 incenerisce gran parte del paese.