di RENATO BONA
Con i comuni di Seren del Grappa, Sovramonte e Vas concludiamo la visita, purtroppo solo virtuale, che abbiamo effettuato nei tredici comuni (oltre a Feltre: Alano di Piave, Arsié, Cesiomaggiore, Fonzaso, Lamon, Pedavena, Quero, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Seren del Grappa, Sovramonte e Vas), rileggendo – anche per chi ci segue su Facebook – il libro-guida “Feltre e il Feltrino” edito anni or sono a cura dell’Azienda di promozione turistica feltrina, con testi di Sergio Claut e Gigi Bertoldin, grafica curata dallo Studio Scottini, e stampato dalla feltrina tipografia Panfilo Castaldi. Lo facciamo, come sempre, rispettando l’ordine alfabetico e dunque partendo in questa occasione da Seren del Grappa, che da Feltre si raggiunge percorrendo i sei chilometri della strada detta “delle Montegge” che segue la riva destra dello Stizzon, delimitando le ultime propaggini del Tomatico (1594 metri di quota), e del Monte Santo (1538) al margine sud-ovest della piana feltrina. A 4 chilometri, ecco la frazione Rasai un tempo “paese con caratteristiche prettamente agricole, oggi in espansione per la presenza prevalente di attività artigianali ed industriali; il nucleo, già raggruppato intorno alla chiesa dalle linee neoclassiche in cima al poggio del ‘pascolet’, ora si sgrana e si estende lungo l’asse viario principale nella campagna”. Deviando a sinistra, in un conca alle pendici del Tomatico si giunge a Porcen: nella chiesa sono visibili “significativi resti di un vasto ciclo di affreschi di Giovanni di Francia (metà ‘400)”; un’ancona lignea dorata sull’altar maggiore accoglie una tavola di Jacopo da Valenza, del 1504. Proseguendo verso est si approda a Tomo e poi a Feltre. E siamo al “sistema organico di sentieri collegati e segnalati cui è stato dato il nome di ‘Alta via degli Eroi’(sentieri e mulattiere della Grande guerra – ndr.) e che conduce a Bassano del Grappa attraverso il massiccio del Grappa, dopo aver percorso pressoché in cresta tutte le cime della dorsale est”. La pubblicazione sottolinea poi che la struttura più originale e purtroppo ormai molto rara (dalle centinaia del secolo passato alle pochissime unità di oggi) è quella dei cosiddetti ‘sfojaròi’ antichi casolari il cui tetto, dai ripidi spioventi, è coperto di rami e foglie di faggio che, grazie all’abilità dei montanari, creava una eccezionale copertura impermeabilizzata. Seren del Grappa “una delle più pittoresche posizioni panoramiche del Feltrino è caratterizzato fra l’altro dalla “bianca mole della settecentesca chiesa e dallo snello campanile in pietra viva che la affianca. Da visitare la chiesetta di San Siro del 1200. Più avanti sui fianchi dell’Avien si individua l’ampia caverna detta “Camin del Podestà”. Tocca quindi all’ambiente selvaggio della Valle di Seren col nucleo più importante, Pian della Chiesa popone un gruppo di case che si affacciano sullo spiazzo proprio della chiesa. Affascinanti e non impossibili le escursioni lungo Valle-Bocchette, alle malghe, a Cima Grappa col monumentale Cimitero ossario. Resta da ricordare Caupo, piccolo centro alle pendici del Roncon, con la sua chiesetta quattrocentesca. E Santa Lucia, nei pressi dell’omonimo santuario di origine medievale. Tocca ora a Sovramonte: da Feltre, attraversato il ponte Oltra sul Cismon, si giunge sulla “Vasta terrazza prativa dominata dalle massicce forme del Vallazza (2167 metri) e dell’Avena (1454)”, superata Sorriva ecco la piatta campagna sulla quale emerge il piccolo colle di San Giorgio con la chiesetta omonima (una delle più importanti del Feltrino con preziose opere d’arte). Il 23 aprile nella ricorrenza del Patrono, una suggestiva celebrazione ricorda l’epidemia di peste che colpì il paese nel 1631; nell’occasione viene distribuita la minestra di “San Dordi”. Il centro principale di Sovramonte è Servo “tutto raccolto attorno all’antica pieve di Santa Maria, chiesa gotica rimaneggiata all’interno dove vi sono tracce di affreschi opera di Marco da Mel e Frigimelica. A Zorzoi “quasi a picco sulla profonda valle del Cismon, sorgeva il castello di Schener, a guardia del passaggio, un tempo obbligato, verso il Primiero”. Risalendo le pendici della Vallazza si raggiungono i villaggi di Salzen e Aune (nella chiesa una tavola di Marescalchi); una tabella indica il tracciato dell’antica strada romana Claudia Augusta, percorribile a piedi o a cavallo. Per concludere, il libro-guida spiega che “La piatta insenatura di Croce d’Aune (1011 metri) fra il monte Avena (1454) ed i costoni meridionali delle Vette, consente il transito da Sovramonte alla conca feltrina. Sul fianco destro della strada per Fiera di Primiero, si trova un importante sito paleolitico: una sepoltura dell’età epigravettiana risalente a 12.000 anni fa, collocata in un antro naturale. Concludiamo con Vas, comune a 15 chilometri da Feltre: il suo abitato è tutto “raccolto in una piccola conca sopra la sponda sinistra del Piave, protetta dal monte Vallina (1073 metri), ultima propaggine del Cesen (1569). Le frazioni: Scalon, Caorera e Marziai. Il paese – si legge – deve una certa notorietà alle vicende della guerra mondiale 1915-18; infatti un’interessante raccolta di cimeli è stata organizzata a Caorera dove il 15 agosto hanno luogo cerimonie rievocativa attorno alla “Madonnina del Piave”. Ancora: “Il territorio fu antico possesso dei Da Romano, poi del monastero di Campese, la famiglia veneziana Gradenigo costruì una villa ed un piccolo oratorio ancora apprezzabile. Nel ‘600 fondarono una cartiera che nel 1826 fu rifatta e modernizzata da Giovanni Marsura (poi Zuliani); l’attività cartaria assorbì la manodopera locale fino a pochi decenni fa. Poi lo stabilimento fu drasticamente modificato ed ora quel che rimane ospita un allevamento ittico”. Viene infine ricordato che le tre frazioni sorgono a monte dell’abitato, sulla riva sinistra del fiume: “piccoli agglomerati, sorti in spazi ristretti dove i ripidi pendii del massiccio del Cesen consentirono un minimo di attività agricola…”.
NELLE FOTO (riproduzioni dal libro-guida “Feltre e il Feltrino”): Seren del Grappa a quota 386; suggestiva panoramica del Monte Grappa; chiesa di Caupo; visione generale di Sovramonte a quota 610; la chiesa di San Giorgio; campanile di Aune; proprio un bel vedere a Servo; il rifugio “G. Dal Piaz”; la Busa delle Vette; rustici a Salzen; così si propone Vas, a quota 218; la chiesa di Sant’Antonio; la sede del Museo storico “Madonna del Piave”; il fascino di Vas; sci che passione in questo Paradiso…; sentiero “dell’Intaiada” lungo l’Alta via numero 2.