E la decisione di Papa Gregorio XVI di accordare alla diocesi di Belluno venti parrocchie del Cadore che erano con Udine
In questo mese di aprile 2019 che si avvia a conclusione e nella prima settimana di maggio, ricorre l’anniversario di dedicazione di ben sette chiese di Belluno-Feltre. Lo ricorda l’ultimo numero del settimanale “Domenica”, edito dalla Diocesi e diretto dal vescovo emerito monsignor Giuseppe Andrich.
Si parte lunedì 29 con quello della Cattedrale di Belluno (in proposito va peraltro detto che secondo lo storico agordino prof. don Ferdinando Tamis la dedicazione avvenne il giorno 14 e l’arciprete mons. Attilio Zandegiacono Jona ci ha precisato che le dedicazioni sono più d’una nel corso dei secoli, sempre legate a ricostruzioni dell’edificio sacro).Si prosegue mercoledì 1 maggio con la dedicazione della chiesa di Boscariz-Feltre (1987) e del Santuario mariano del Nevegal (1995); venerdì 3 sarà la volta della chiesa di Cusighe (1514) e, a seguire: sabato 4 delle chiese di Bes (1614), Fortogna (1862) e Spert d’Alpago (1892).
Alla data del 30 aprile – sempre secondo Ferdinando Tamis – è legato un altro importante avvenimento per la Chiesa bellunese . Vediamo quale citando proprio lo scomparso storico, da “I nostri Santi” edito nel 1991: “Il 30 aprile 1846 il pontefice Gregorio XVI accordava alla diocesi di Belluno le parrocchie del Cadore, ma per la sua morte, avvenuta il primo giugno, l’unione rimase sospesa e si poté effettuare nel mese di gennaio1847”. Annunciando che torneremo sull’argomento, ci limitiamo in questa sede a trarre dal sito “baliatodaicoi.altervista.org/wp…/09/MONTI-1896-Chiese-cadorine-1846-1896”: “… quali erano le venti parrocchie nell’Arcidiaconato del Cadore, al tempo dello smembramento da Udine a Belluno? Erano Pieve di Cadore, pievano Anastasio Doriguzzi arcidiacono del Cadore; Valle, pievano Valentino Da Rù; San Vito, pievano Francesco Da Rin; Domegge, pievano Giandomenico Toffoli; Vigo, pievano Dionisio Da Rù; Auronzo, pievano Giuseppe Genova; Santo Stefano, pievano Giambattista Zannantoni; Candide, pievano Gio. Antonio Zardus. Parrocchie e parroci: Selva, parroco Giambattista Tremonti; Pescul, parroco Giovanni De Lorenzo. Curazie e i curati: Ospitale, curato Giambattista Da Rin; Perarolo, curato Giacomo Talamini; Cibiana, curato Bartolomeo Belfì; Venas, curato Giambattista Zambelli; Vodo, curato Angelo Celotta; Vinigo, curato Angelo Marinello; Borca, curato Matteo Pampanini; Lozzo, curato Matteo Martini; Lorenzago, curato Olinto Da Val; San Nicolò, curato Valentino Martini. Gli abitanti erano 32 mila 930 e i sacerdoti 94.
NELLE FOTO (Renato Bona, Mapio.net, Wikipedia): la cattedrale di Belluno; il santuario mariano del Nevegal; la parrocchiale di Cusighe; il pontefice bellunese Gregorio XVI che decise l’assegnazione delle parrocchie del Cadore alla Diocesi di Belluno.