BELLUNO Lo scomparso Piero Rossi, Loris Santomaso e Bepi Pellegrinon sono stati gli autori con testi e ricerche di un omaggio alla memoria di Francesco Terribile, il “presidente della ricostruzione” della Sezione bellunese del Club Alpino Italiano nell’immediato dopoguerra. Hanno infatti dato alle stampe con Nuovi sentieri editore 24 pagine intitolate: “Francesco Terribile. Una ‘stagione’ dell’alpinismo bellunese”. Lo hanno spiegato, richiamando la presentazione della loro iniziativa ad opera – 11 agosto 2001 – dell’allora presidente del Cai bellunese dott. Roberto Cielo: “in occasione delle celebrazioni per i cinquant’anni di una delle opere più significative realizzate dalla Sezione Cai di Belluno quale il rifugio 7. Alpini al Pis Pilòn (23 settembre 1951) e in concomitanza con il primo decennio dopo il centenario della Sezione stessa (1891-2001), è sembrato opportuno e doveroso un sia pur modesto ma affettuoso ‘omaggio’ ad una delle figure più rappresentative della vita del nostro sodalizio, a Francesco Terribile, il ‘presidente della ricostruzione’ per antonomasia al quale è stata recentemente intitolata (25 marzo 2000) con felicissima scelta, la nuova sede di Piazza San Giovanni Bosco, a Baldenich”. Terribile, del quale Cielo evidenziava “l’esemplare vicenda umana di un uomo che ha bene operato in vari campi durante la sua lunga e laboriosa esistenza, con umanità, senso civico e capacità intellettuali non comuni…” era nato a Vas in provincia di Belluno il 6 gennaio del 1884 e fin da giovane si era dedicato con passione autentica agli interessi della sua terra divenendo fra l’altro sindaco a soli 25 anni. Una realizzazione della quale era giustamente fiero erano il ponte e la strada “Sinistra Piave” (per la quale fu determinante l’apporto di Gianfranco Orsini, esponente della Dc bellunese, poi presidente della Provincia e deputato – ndr.) primo importante manufatto in cemento del genere nella Valle del Piave (in precedenza, per arrivare alla stazione ferroviaria di Quero era necessario ricorrere a un passo a barca. Tornato a casa nel 1919 dopo essere stato in guerra per tre anni, oltre al rinnovato amore per il suo paese, evidenziò grande passione per la montagna e l’alpinismo. Promotore a Vas di notevoli opere di rimboschimento, col trasferimento a Belluno si dedicò al commercio all’ingrosso di alimentari ed assunse vari incarichi pubblici. Durante la seconda guerra mondiale corse non pochi rischi per assicurare rifornimenti di viveri alle formazioni partigiane, Nell’immediato dopoguerra fu il primo presidente della Libera associazione provinciale dei commercianti e quindi divenne presidente della Camera di commercio; eletto consigliere provinciale fu anche assessore oltre che chiamato nel consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio. Capitolo speciale quello del suo “validissimo e generoso apporto al Club Alpino Italiano del quale divenne presidente (era alpinista di valore: protagonista fra l’altro della seconda ascensione sulla Gusèla del Vescovà assieme a Gioachino Viel ed Eugenio Da Rold, compagni che lui stesso aveva addestrato, e autore di numerose ascensioni classiche anche di notevoli difficoltà), fu “padre” di fortissimi scalatori agordini e bellunesi fra i quali: Zanetti, Parizzi, Tissi, i fratelli Andrich e i fratelli Zancristoforo, Faè, Bianchet, Rudatis. Franxcesco Terribile “Chechi” è mancato a Belluno il 6 ottobre 1977 quando aveva la bella età di 93 anni.
NELLE FOTO (Renato Bona e riproduzioni dal libretto di nuovi Sentieri editore): Francesco Terribile; sulla Gusèla del Vescovà; Terribile con Chino Viel; la sede del Cai bellunese a Baldenich; la lapide dell’intitolazione.