DI RENATO BONA
Ricorre oggi, mercoledì 28 settembre, il quarantaquattresimo anniversario della morte di Albino Luciani, il “Papa bellunese del sorriso” (definizione data da chi stende queste note, e poi ripresa da quasi tutti . Ndr.) asceso al soglio di Pietro il 26 agosto di quello stesso anno col nome di Giovanni Paolo I e scomparso dopo soli 33 giorni di pontificato come “splendida meteora” (definizione dello scomparso vescovo di Belluno-Feltre mons. Maffeo Ducoli). Alle 18 nella chiesa parrocchiale di Canale d’Agordo, paese natale del neo beato, sarà celebrata una messa, accompagnata dal Coro diocesano di Belluno-Feltre. A sera, dalle 20,30, concerto del Quartetto Veneto che proporrà brani di Mozart, Albinoni, Vivaldi, Bach, Haendel e Pachelbel. L’occasione è propizia per tornare sia pure e purtroppo, sinteticamente su “La pieve di San Giovanni Battista a Canale d’Agordo (Dolomiti Bellunesi). La chiesa di Papa Luciani” l’ottimo libro realizzato nel luglio 2018, col sostegno del Consorzio Bim Piave di Belluno, dal dott. Loris Serafini che è fra l’altro direttore del Musal, il Museo Albino Luciani di Canale d’Agordo. Nel suo pregevole lavoro, ricordato che i regolieri della Valle del Biois decisero l’erezione di una cappella, l’autore rammenta che “scelsero il punto d’incontro tra la Valle del Biois e quella laterale di Garés, su un terrazzo alluvionale e in un luogo strategico ed equidistante da tutti i villaggi che compongono l’intera comunità della Valle”. Il titolo scelto fu quello di san Giovanni Battista. Il 3 settembre 1458 la cappella venne elevata a Pieve autonoma “col diritto di avere stabilmente un battistero e tutte le insegna parrocchiali… Il pievano – che risiedeva a Canale con alcuni cappellani – aveva l’obbligo di celebrare la messa festiva alternativamente tra la chiesa di San Giovanni e quella di San Simon (che divennero entrambe matrici di nuove cappelle)”. In San Giovanni avevano sede ben 4 confraternite: dei Battuti (dal 1455), del Santissimo Sacramento (1637), del Rosario (1656), del Suffragio dei Defunti (1687) e: “Ad essa convergevano i parrocchiani, specialmente nelle solennità, a Natale, nella Settimana Santa e alla festa del Precursore patrono”. E in breve divenne il secondo centro religioso più importante dell’Agordino” tanto che a fine Seicento era sede della Forania di Canale d’Agordo e nel 1731 ottenne il titolo di arcipretura, che comprendeva le attuali parrocchie di Falcade, Vallada e Caviola che si staccarono poi dalla matrice rispettivamente nel 1866, 1938 e 1950. Per altre notizie su vari lavori di restauro eseguiti nel tempo, sulle preziose opere d’arte che vi sono conservate, sull’organo ed altro, invitiamo chi ci legge a procurarsi il libro di Loris Serafini. E aggiungiamo in chiusura una nota personale. Un anno dopo il duplice straordinario evento: elezione e dopo soli 33 giorni di pontificato morte di Albino Luciani, venne organizzata dall’Associazione emigranti una grande trasferta di bellunesi a Roma. All’epoca capo della redazione de Il Gazzettino, fui inviato al seguito dei conterranei dello scomparso Pontefice e, fra l’altro, non mancai di effettuare una visita alle grotte vaticane dove resi omaggio alla tomba del secondo pontefice della storia bellunese, memore anche di quando, “bocia del Domo” avevo avuto talvolta occasione di fargli da chierichetto e, come ricordai allo stesso Giovanni Paolo I in occasione dell’udienza concessa ai bellunesi, potei salutarlo personalmente e ricordargli quei tempi per me indimenticabili.
NELLE FOTO (Wikipedia e riproduzioni dal libro di Loris Serafini): Giovanni Paolo I al termine della messa funebre; la tomba nelle Grotte vaticane; la chiesa di Canale d’Agordo; la bolla di erezione della pievanale in una copia settecentesca; San Giovanni Battista di ignoto del secolo XVIII; il Tempo e la Morte, cariatidi dell’antico altare dei defunti, secolo XVII; calice gotico del XVI secolo; la più antica pergamena conservata nell’archivio della parrocchia: è del 1361; l’altare del Rosario trasferito da Canale alla chiesa di Caviola; tabernacolo di Andrea Brustolon (1696); disegno originale dell’organo Callido (1800) conservato nell’archivio della Parrocchia; Crocifisso attribuito a Giovanni Marchiori; la lapide che nella chiesa di Canale ricorda Giovanni Paolo I; fonte battesimale di Amedeo Da Pos; l’altare realizzato da Dante Moro nel 1979.
L’APERTURA DEL RADIO GIORNALE, EDIZIONE PRINCIPALE DELLE 12.30 ospite Renato Bona, già caporedattore del Gazzettino di Belluno, anno 1978
foto Luciani con l’allora sindaco di Agordo e già senatore Armando Tama Da Roit