AGORDO “I tempi per refertare i tamponi dovrebbero essere rispettati nelle 48 ore dall’effettuazione del test, fino a pochi giorni fa stavamo nelle 24 ore, l’afflusso degli ultimi giorni ha allungato i tempi”. Un’ammissione precisa quella del Direttore Generale Adriano Rasi Caldogno nella diretta facebook di questa mattina, peraltro da parte di un alto dirigente che conosce i protocolli. Quarantotto ore sono due giorni, se non viene rispettato il protocollo lo spazio tende a tre giorni e non tutti in attesa della risposta trascorrono il tempo tra le mura di casa. Questo è un punto che preoccupa, anche se il direttore generale taglia corto “Siamo consapevoli dell’allungamento dei tempi e abbiamo in corso un potenziamento dei laboratori di microbiologia”. Solo da lunedi sarà attivo il drive-in di Caprile, ma a giorni alterni, nel frattempo e nei giorni di chiusura del punto dell’Alto Cordevole gli agordini sono costretti a sorbirsi decine di chilometri di strade, cantieri e semafori per raggiungere Belluno o Feltre e mentre viaggiano si chiedono perché un ospedale come quello di Agordo non venga utilizzato come…ospedale. Anche questo, come nella scorsa primavera è un periodo di emergenze, lo ribadisce Rasi Caldogno “Lunedi abbiamo refertato 66 tamponi, attualmente negli ultimi giorni circa 230 nelle 24 ore, una crescita rilevante” Niente di più vero, solo una considerazione: ma l’ospedale di Agordo non potrebbe aiutare ad evitare perdite di tempo e denaro ai residenti nell’Agordino?
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“Ma i protocolli per covid19 sono diversi da provincia a provincia? E’ necessario fare chiarezza. Ogni giorno ore di colonna in macchina a Belluno per un tampone, e poi l’attesa di giorni per il referto magari senza rimanere in isolamento. E l’ospedale di Agordo? Intanto chi ci rimette sono i bambini…”