CACCIA AGLI INFETTATI COME A VO’, NECESSARIA LA CAMPAGNA TAMPONI PER SALVARE IL VENETO E NON RIPETERE IL CASO LOMBARDIA PERCHE’ I RITARDI COSTANO VITE UMANE.
di Mirko Mezzacasa
E’ necessario un piano preciso, ben studiato per le case di riposo. Falcade piange il maestro di sci di Valdobbiadene, Silvio Baratto aveva un sogno, riaprire l’ospedale del suo paese e i sui colleghi dall’Agordino lo sosterranno. In Veneto un’altra donazione importante da 1 milione di euro dalla famiglia Moretti-Polegato. Scattata ieri la distribuzione delle mascherine Grafica Veneta, 7000 mascherine per il personale che opera sul campo e poi per le famiglie. L’ultimo decreto Conte è un altro decreto “caos”, probabilmente farlo di notte non lo aiuta, caos per gli imprenditori che devono o non devono chiudere, caos per la gente che non può uscire dal Comune di residenza a fare la spesa, perché il Conte non conosce le zone orograficamente difficili come il bellunese dove i distributori di benzina tanto per fare un esempio non sono sotto la porta di casa o nella via della città di residenza, ma a chilometri di distanza, ma tant’è il Governo Centrale – nonostante la presenza dei Deputati bellunesi di diverso colore – dalla montagna era lontano prima come lo è oggi e se non cambierà lo sarà anche domani.
In Italia da due giorni calano i numeri di malati per Covid-19 così come i decessi, anche in Veneto dove ieri si sono contati 366 contagi contro i 464 del giorno prima e i 572 di due giorni fa, cioè una media di 100 in meno al giorno. Quello che rimane stabile è purtroppo il numero dei decessi 24 anche ieri per il secondo giorno consecutivo, uno all’ora. Tanti, troppi. La stretta dunque serve, non a caso il professor Andrea Crisanti ha definito “una follia” non isolare immediatamente i focolai in Lombardia, purtroppo le conseguenze da Bergamo in giù le abbiamo viste e purtroppo contate. Sono 262 i bellunesi contagiati, 17 nuovi casi nella sola giornata di ieri, 66 i pazienti in ospedale, 6 in terapia intensiva e si va verso la saturazione dei letti disponibili che in provincia sono attualmente 9. Al San Martino 44 i pazienti in area non critica (+5 in 12 ore), 6 in terapia intensiva (+2), a Feltre 10 in area non critica (+1) e ad Agordo 6 (stabile). Sono 1051 i bellunesi in isolamento domiciliare e vengono controllati almeno due volte al giorno poiché hanno l’obbligo di non lasciare le mura di casa, intanto la Ulss1 continua a fare tamponi, 3418 dal 21 febbraio a ieri. Ieri non ci sono stati decessi, il numero totale è 7 con quattro decessi all’ospedale di Belluno e 3 a Feltre, uno dei pazienti era stato trasferito negli ospedali bellunesi dal trevigiano. La statistica della mortalità segna per Belluno un 3 per cento. In provincia i contagi aumentano, dopo Feltrino e Alpago (casa di riposo) il virus attacca l’ampezzano, ieri a Cortina 20 abitanti sono risultati positivi al virus “Purtroppo la situazione è notevolmente peggiorata nel fine settimana, si sono aggiunti tanti nuovi casi” ne ha dato notizia con queste parole su facebook il sindaco Gianpietro Ghedina. Ad Auronzo a pagare dazio sono ancora gli uomini della Guardia di Finanza anche loro da giorni sul campo, un altro militare è risultato positivo, ma la caserma rimane aperta perché sanificata e il finanziere contagiato non è più in servizio (perché accusava sintomi febbrili) da metà marzo. La stretta sarà ancora più stretta perché da domani le sanzioni saranno ancora più pesanti per coloro che si credono furbi ma di norma vengono definiti “de coccio” cioè imbecilli o per metterla ancora più sul concreto “potenziali portatori di morte”, multe fino a 3000 euro per chi le norme decide di non rispettarle e le Forze dell’Ordine hanno ora la possibilità di far alzare in volo i droni per controllare gli spostamenti. Nel capitolo di furbi poco furbi si aggiunge il nome di un 57enne dell’Alpago che girava per il paese senza motivo con un’arma illegale nascosta sotto al sedile, per questo sono scattati gli arresti domiciliari, sono una trentina le persone che vengono denunciate ogni giorno, tra loro anche lo stalker seriale di 47 anni fermato dalla Polizia che in piena notte voleva incendiare la porta di casa della donna che non lo vuole più, in auto aveva la lattina piena di benzina per dare concretezza ai suoi progetti. L’ultimo decreto Conte di caos ne ha creato ancora, la mancanza di chiarezza ha fatto montare la rabbia dei sindacati, c’è chi si nasconde dietro i codici per tenere aperto anche se le loro produzioni non sono certo indispensabili come detta il decreto. La Prefettura è al lavoro ed ha fornito un indirizzo di posta elettronica ([email protected]) per inoltrare le richieste e lo dovranno fare tutte le aziende che non erogano servizi fondamentali. Nella mail dovranno essere indicate le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti le attività consentite. Le Belle storie, Due famiglie cinesi hanno deciso di aiutare le comunità bellunesi, di proteggerle. Li Li imprenditore della ristorazione ha donato 4mila mascherine come segno di ringraziamento per essere stato accolto a Belluno 3 anni fa, lui è in Italia ormai da 18 anni. Ha fatto altrettanto la famiglia cinese residente in Alpago che ad Agordo da tempo gestisce il ristorante Due Angeli e il Caffè Commercio che ha donato mascherine ai Carabinieri d’Alpago e alla locale Casa di riposo.