BELLUNO Continua a non dare tregua l’emergenza siccità. Nonostante i temporali dei giorni scorsi abbiano portato un minimo apporto idrico nelle sorgenti montane, continuano a diminuire drasticamente i livelli dell’acqua disponibile negli impianti gestiti da Bim Gsp, soprattutto in Alpago, tra le zone più a rischio di seria carenza idrica. Qui, infatti, da sabato sono ripresi in località Villanova i razionamenti notturni, programmati nella fascia oraria tra le 22 e le 6, e da oggi sono ripresi i rifornimenti con le autobotti di Gsp e dei Vigili del fuoco nei serbatoi locali. Misure indispensabili, queste, per permettere alle vasche di accumulo di ricaricarsi adeguatamente e assicurare, nel corso della giornata, stabilità nell’erogazione all’utenza. Un equilibrio estremamente fragile però, che al momento sostiene la richiesta giornaliera ma che potrebbe andare a compromettersi a breve con l’atteso picco di presenze turistiche e di seconde case. Importante, quindi, che tutta l’utenza limiti i prelievi allo stretto necessario e ai soli usi umani e igienico-sanitari. In parallelo, nelle scorse settimane, Bim Gsp ha dato avvio all’iter autorizzativo per il riutilizzo, in via d’urgenza, di due opere di presa dismesse e ubicate nei pressi della sorgente Caotes. Iter che ha previsto anche prelievi analitici dell’Ulss per accertare la qualità dell’acqua e i cui esiti sono stati favorevoli. Si attende, ora, il via libera definitivo da parte degli enti preposti. Ed è proprio da Villanova di Farra d’Alpago che è partita ieri la ricerca perdite lungo la rete idrica locale. L’attività, che durerà circa tre settimane, interesserà i sistemi acquedottistici collegati alle sorgenti Caotes e del Venal, da cui dipendono non solo frazioni del comune di Ponte nelle Alpi (Quantin, Col di Cugnan e Losego) ma anche vaste zone dell’Alpago (Farra, Pieve, Puos in comune di Alpago e Lavina, Soralavina e Borsoi a Tambre). Sarà investigata e monitorata la rete di distribuzione, palmo a palmo, grazie a strumentazioni specifiche e sofisticate: la ricerca consentirà non solo la rilevazione puntuale di rotture occulte, quindi non visibili in superficie, ma anche la tempestiva riparazione. A svolgere l’attività, le squadre operative di Bim Gsp e la ditta Tae di Rovereto, specialista nel settore. La ricerca, poi, si sposterà in Comune di Ponte nelle Alpi, lungo il sistema acquedottistico che alimenta buona parte del territorio comunicale, in particolare lungo la tratta di rete di distribuzione collegata alla sorgente Arsiè, da cui dipendono le zone di Casan, Paiane, Soccher e Lizzona, dove i razionamenti notturni non sono ad oggi mai stati sospesi.
******