BELLUNO Continua a destare seria preoccupazione l’emergenza idrica in Alpago, dove da settimane i razionamenti notturni, i rifornimenti con autobotti e le interconnessioni tra impianti stanno tenendo in equilibrio l’erogazione idrica giornaliera all’utenza. Nonostante le piogge dei giorni abbiamo portato un parziale beneficio alle sorgenti più in quota nella parte alta della provincia, continua ad essere invece molto ridotta e a rischio la disponibilità idrica nelle opere di presa del Venal e di Caotes, da cui dipendono le frazioni di Puos, Farra e Pieve in comune di Alpago e le località di Lavina, Soralavina e Borsoi a Tambre. Proprio del presente e delle azioni future si è parlato nell’incontro tenutosi al Centro Operativo Comunale del Comune di Alpago, istituito a fine luglio presso il municipio di Puos. Presenti alla riunione, gli esponenti politici e tecnici del Comune di Alpago, ma anche delle amministrazioni di Chies, Tambre e dell’Unione Montana, oltre ai tecnici di Bim Gsp. Grazie alle molteplici misure messe in atto da Bim Gsp per aumentare l’apporto idrico in rete, in primis l’interconnessione temporanea tra i vari sistemi acquedottistici, si è riusciti nel lungo weekend di Ferragosto ad assicurare stabilità nell’erogazione idrica a tutta la Conca dell’Alpago, presa d’assalto da turisti e proprietari di seconde case. Nonostante i temporali dei giorni scorsi abbiano contribuito ad aumentare i livelli delle vasche di accumulo, resta comunque molto fragile l’equilibrio idrico delle sorgenti Venal e Caotes. Si attendono nuovi temporali in settimana: Bim Gsp valuterà, quindi, la possibilità di sospendere temporaneamente i razionamenti notturni. Restano in vigore, fino a nuova indicazione, le ordinanze di limitazione dei consumi già emanate dalle amministrazioni comunali e l’obbligo tassativo di utilizzare l’acqua di acquedotto per i soli usi alimentari e igienico-sanitari. Per migliorare l’approvvigionamento idropotabile nel medio e lungo termine, i tecnici di GSP hanno condiviso con i rappresentanti presenti all’incontro le possibili azioni da attuare nel breve periodo, per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sempre più evidenti e frequenti. Riattivazione di opere di prese dismesse, nell’immediato: tra queste, il pozzo in località Caotes, le sorgenti Le Poste e Mont, ma anche l’utilizzo dell’acqua sottratta dalla frana del Tessina e incanalata nella galleria drenante del Monte Teverone. In parallelo, proseguirà l’attività di ricerca e riparazione delle perdite con ditta specializzata, estesa a tutta l’area dell’Alpago. Tra le opere più urgenti da realizzare, l’interconnessione tra il maggiore acquedotto dell’Alpago, alimentato dalle sorgenti del Venal di Funesia e che arriva in Cansiglio, con il principale serbatoio partitore che distribuisce l’acqua a Puos e Farra. Un intervento da 610mila euro, che Gsp ha già richiesto al Commissario straordinario per l’emergenza idrica. In prospettiva, per tutti i sistemi acquedottistici della conca dell’Alpago, l’implementazione della digitalizzazione delle reti, e a seguire, la modellazione idraulica e la distrettualizzazione delle condotte, la riduzione della pressione dell’acqua erogata, ma anche la ricerca delle perdite oltre a misure integrative ed interventi strutturali. Azioni indispensabili per diminuire il tasso di dispersione, che prevedono la segmentazione delle reti in distretti, l’installazione di misuratori di portata e di pressione, la raccolta e l’analisi dei dati trasmessi dai sensori digitali, l’elaborazione di un modello matematico che riproduca specularmente il funzionamento delle complesse e articolate reti esistenti. Obiettivo? Assicurare non solo una gestione ottimale della risorsa idrica, ma anche consentire il monitoraggio e la simulazione della realtà futura con il variare delle condizioni tecniche e climatiche, per valutare al meglio le opere da mettere in campo. Interventi estremamente importanti, basati sulle migliori tecniche con approccio scientifico, che permettono non solo di prevedere per tempo i rischi derivanti dai cambiamenti in atto, in primis la siccità, ma anche di limitare i disagi collegati. Anche per queste attività Gsp ha già presentato un progetto a valere sui fondi PNRR ed inoltrato richiesta al Commissario delegato per l’emergenza idrica.
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