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di mirko mezzacasa
un impegno apparentemente nobile che suggerisce imparzialità e inclusività. Tuttavia, alla prova dei fatti, molti sindaci si trovano a schierarsi secondo le loro idee politiche e le pressioni di partito, sfidando le aspettative degli elettori.
RADIO PIU Durante le campagne elettorali, i candidati spesso dichiarano di voler essere “sindaci di tutti”, proponendo di abbandonare divisioni politiche e governare con equità per il bene comune. Tuttavia, questa promessa è frequentemente messa alla prova una volta che i candidati vengono eletti e affrontano le pressioni del governo e della politica. Molti elettori si trovano delusi nel vedere i loro leader schierarsi in base alle loro convinzioni personali o alle pressioni di partito, piuttosto che lavorare per unificare la comunità. La retorica elettorale spesso si scontra con la realtà delle decisioni politiche quotidiane, rivelando una disparità tra parole e azioni. Questo fenomeno alimenta il cinismo degli elettori, evidenziando la necessità di una leadership che mantenga gli impegni presi e che risponda davvero alle esigenze di tutti i cittadini. Resta una domanda: i politici possono davvero essere “sindaci di tutti” o sono inevitabilmente influenzati dalle proprie ideologie e dalle pressioni del proprio elettorato? È essenziale riflettere su come i leader possano bilanciare l’equità con le esigenze pratiche di governo, per costruire una comunità veramente unita.
“Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra”...Giorgio Gaber