di Renato Bona
Non è certo per narcisismo dell’autore, che un vecchio libro dell’amico Franco Sirena (l’ho acquistato nel recente mercatino benefico organizzato dall’amica Elisa Dalla Rossa nell’ex negozio di barbiere della via Rialto nel centro storico di Belluno, a favore dell’associazione Yolandre di cui è impareggiabile animatrice e che opera nel Madagascar in particolare a favore di progetti per bambini) è intitolato “Sirene”, con la specificazione che si tratta di “37 racconti con la fine”. Perché Sirene? Forse per il fatto (lo scrive Elisabetta Moro nel sito “illibraio.it”) che “ queste creature dal canto profetico sanno leggere il futuro e conoscono il passato… ed il loro fascino coincide con la promessa di conoscenza che all’uomo è proibita…seduttrici per eccellenza, sono creature che popolano da sempre le nostre fantasie e il nostro immaginario, simbolo della tentazione erotica e del pericolo…”. O forse per tutt’altro!… Tipo una forma di disagio che l’autore dice di aver patito a lungo. Stampato nel maggio del 1993 con la tipografia Piave di Belluno, il libro – la copertina è stata ideata dalla nipote dell’autore, Marta Roldo – è stato realizzato per la serie “Varie” dall’Istituto bellunese di ricerche sociali e culturali ancor oggi guidato dal prof. Don Sergio Sacco, e si articola nei seguenti capitoli: “1. maggio”, “Coro ed orchestra”, “Il tram”, “L’ufficio”, “La Preside”, “Di dove sono?”, “I figli”, “La cortesia costa veramente poco”, “Il tuffo”, “L’autovettura”, “L’invito a pranzo”, “Il portale”, “Tempi passati”, “La volpe”, “Il dibattito”, “Nostro padre”, “La lingua italiana”, “Il delitto”, “Lo stacco”, “Il delta”, “Il professore”, “Le stagioni”, “Canèt”, “Il mio dialetto”, “Il pero”, “Il frugolo”, “La storia”, “L’ipocrisia”, “Il titolo”, “La pari opportunità”, “Ragazzi”, “Il nonnino”, “Sirene”, “Diversi”, “Quel giorno”, “La risposta di Giuseppe”, “L’amica”, “Fine”. Franco Sirena, che ha dedicato questo suo lavoro alla moglie Silvana “che mi ha riservato tutte le sue attenzioni ed il suo amore”, precisa che fatti e personaggi risultano inventati ma si dice convinto che “saranno in molti a trovare singolari analogie, arrabbiarsi o sorridere per essersi riconosciuti”, così conclude: “Santa pazienza, debbo convenire, perché sotto i cieli non esiste nulla di veramente nuovo”. Nell’impossibilità, per evidenti ragioni di spazio, di soffermarci su ciascun racconto, indugiamo volentieri su quello dal titolo “Sirene” con l’autore a spiegare che “Il cognome Sirena fa rima con tante parole, mentre Viel, Da Rolt, Bortot, Caldart, Fornasier, Fistarol, Zanfron, tutti cognomi locali, non trovano facile consonanza, almeno nella dolce lingua manzoniana” e a precisare: “Non ero quindi molto orgoglioso del mio cognome che dava adito ad infinite filastrocche e difenderlo mi costò la rottura di tantissimi occhiali”. Occhiali che – aggiunge – sopportavo veramente controvoglia e non so se in conseguenza del cognome o, perché li dovevo assolutamente inforcare sul naso. Che fossi bello od interessante con o senza gli occhiali non determinava alcuna importanza, ma ogni volta che chiamavano Sirena, mi accorgevo di esserne il possessore. A questo punto, chiudiamo riportando ancora il pensiero di Franco Sirena: “… Mi fosse stato possibile a quei tempi, avrei cambiato cognome. Forse non sarebbe successo niente, ma le occasioni di rotture e sostituzioni, con tutta probabilità, avrebbero avuto un altro decorso. La mia giovanile esistenza e quella futura, come la pensavo allora, si sarebbe notevolmente semplificata. Non so quale cognome, ma certo uno che non avrebbe permesso alcuna rima piana, sdrucciola o bisdrucciola. E gli occhiali? Quelli sarebbe stato possibile sostituirli in qualsiasi momento, causa le diottrie ballerine in quella delicata fase evolutiva, che si mostravano tremolanti più di una dispettosa scimmia danzante sul trespolo…”.
NELLE FOTO (Renato Bona, siti: skuola.net e il Mulino): la copertina del libro “Sirene”; l’autore, Franco Sirena; un gruppo delle creature mitologiche dalla voce seducente…; Elisabetta Moro, è autrice di un pregevole specifico libro sulle sirene.