In risposta alla pubblicazione di ieri “Dillo a Radio Più… lo sfogo, mi sembra tutto assurdo”, riceviamo e pubblichiamo l’intervento di un medico di famiglia.
AGORDO Per dover di cronaca doveroso lo sfogo dell’imprenditore e papà, che a suo parere si è visto negare il sacrosanto diritto al tampone e maltrattare dai Servizi di Sanità Pubblica. . . Da medico di medicina generale che è spesso parte coinvolta nel cercare di giostrare situazioni simili (sebbene siano altre le figure che dovrebbero giustificare le dinamiche dell’accaduto e soprattutto educare la collettività sulle procedure più opportune), nel riassunto riportato ho letto molto di quello che non dovrebbe essere fatto in queste situazioni, soprattutto per il bene collettivo! – per prima cosa è del tutto inopportuno attaccare le decine e decine di persone, professionisti sanitari che da mesi si prodigano per contenere la situazione nel migliore dei modi, gestendo un carico di lavoro spesso ben superiore alle possibilità fisiche e materiali a disposizione – in seconda battuta sono mesi ormai che le indicazioni sono di non uscire di casa alla comparsa di sintomi simil influenzali (febbre, malessere, stanchezza, rinite, perdita di gusto e olfatto,…) ma di contattare telefonicamente il medico di medicina generale, il pediatra o i numeri deputati all’emergenza COVID e di rimanere a domicilio; il signore ha forse interpellato qualcuno spiegando i sintomi della figlia o ha deciso a priori che non era nulla di chè (forse perchè il SARS-CoV-2 non sta circolando fra valli e montagne? e fra i giovani con una facilità maggiore di altre situazioni?). Il tampone alla figlia andava fatto senza attendere 4 giorni e nel frattempo si doveva subito consigliare l’isolamento della stessa prima che contagiasse gli altri familiari, perché la sintomatologia della giovane (e poi della madre) sebbene mai specifica era probante, e solo la negatività del test avrebbe potuto tranquillizzare! Se il tampone non fosse stato imposto per legge al rientro scolastico a quest’ora erano decine i compagni di scuola contagiati. Ora la cosa più importante di tutte: in caso di un contatto stretto con una persona positiva (quale contatto più stretto di un giovane familiare) scatta l’isolamento fiduciario, la quarantena per tutti i soggetti coinvolti. Il tampone diventa solo la verifica del possibile contagio per allargare a macchia d’olio la ricerca di quanti potrebbero essere venuti a contatto con il nuovo soggetto positivo nei giorni precedenti (il famoso contact-tracing che tanto impegna i Servizi e può ritardare la presa in carico effettiva delle nuove segnalazioni), mentre la negatività non consente comunque di bypassare il periodo di quarantena. E invece la moglie ai primi disturbi si è recata al pronto soccorso (sempre contravvenendo alle misure di buon comportamento diffuse da mesi a tutti i livelli e tramite ogni canale mediatico, perchè solo una sintomatologia impegnativa giustifica l’afferenza ad ambulatori medici ed ospedale) e l’imprenditore si è messo a girare in auto a destra e a manca (al limite della perseguibilità penale a questo punto) e sicuramente ad intasare le linee telefoniche già sovraccariche lamentando chissà quali soprusi nei propri confronti.Nella condizione di contatto stretto non serve un tampone positivo per far scattare l’isolamento di 10 giorni, quindi del tutto ingiustificato quanto fatto. L’imprenditore potrà forse lamentarsi se il tampone non verrà effettuato al 10° giorno quando la negatività consentirà il rientro al lavoro del commerciante e a scuola del figlio, ma solo se nel frattempo avranno osservato la distanza assoluta dai familiari positivi. Assoluta solidarietà umana per tutti coloro che come la famiglia in questione stanno vivendo una esperienza negativa e stressante per tutte le implicazioni fisiche, economiche e psicologiche che comporta, ma invece che lamentarsi e inveire contro chi sta lavorando per noi tutti, ringrazierei che non ci sono state forme impegnative di infezione, che moglie e figlia respirano senza ricorrere all’intubazione, che lui ed il figlio hanno verosimilmente scampato un contagio che era alquanto probabile e con effetti imprevedibili.
Un medico di medicina generale.